vangelo del giorno

Mettetevi bene in mente queste parole

Zc 2,5-9.14-15a; Sal Ger 31,10-12b.13; Lc 9,43b-45.
30 SETTEMBRE
Il dolore è essenza della vita del Messia. Molti sono i Salmi che descrivono fin nei dettagli la sofferenza del Giusto perseguitato. Nessuno aveva mai applicato questi Salmi al Messia. Vi è però una essenziale differenza tra i Salmi e la profezia del Servo Sofferente di Isaia. I primi narrano tutti i maltrattamenti inflitti al Giusto. La profezia invece rivela la causa di una così grande sofferenza. Il Messia, o il Servo del Signore, sarà nell’indicibile dolore perché prenderà su di sé tutte le colpe e i castighi del mondo. Questo è il suo indicibile amore. Si fa carico di espiare per tutta l’umanità.

Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –,  così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.

Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli (Is 52,13-53,12).

I discepoli mai hanno applicato né i Salmi del dolore e né la profezia del Servo Sofferente al Messia. Per essi il re d’Israele può essere solo persona avvolta da grande gloria terrena. Lui sarà un conquistatore, un liberatore, un uomo di vittoria. Invece Gesù vuole che i suoi discepoli comincino a pensarlo come uomo dalla grande sconfitta. Lui sarà preso dal suo popolo e consegnato ai pagani. Questa la sua fine.

Mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

Da questo istante i Dodici dovranno iniziare a pensare in modo totalmente nuovo sul Messia del Signore. Devono vedere Gesù come il Consegnato, il Messo a morte, il Crocifisso, senza alcuna gloria terrena. Lui è figlio di Davide, ma non è un nuovo Davide. Il suo regno infatti non è di questo mondo. È verità pesante per i discepoli. Essa non è facilmente accettabile. Occorre un cambiamento radicale di mente. Uno stravolgimento dei loro pensieri. Come si fa repentinamente a passare da un Messia avvolto di gloria ad uno rinnegato, consegnato ai pagani per essere Crocifisso? La fede sempre ha subito sbalzi capovolgimenti anche grandi. Mai però uno come questo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci negli sbalzi della fede.