vangelo del giorno

Molti verranno dall’oriente e dall’occidente

3 DICEMBRE (Mt 8,5-11)

Gesù è il Messia dell’uomo, non di un uomo. Tutti possono andare da Lui per attingere all’unica sorgente della salvezza. Anzi, tutti devono, se vogliono trovare la vera salvezza. Tutte le Antiche Profezie sul Messia di Dio contengono questa visione di universalità. Mai il Servo del Signore è visto in una dimensione di piccola particolarità. Addirittura la presentazione del Messia è così ampia e vasta da divenire visione cosmica. L’intero universo per Lui ritorna nella sua vera vita.

Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi. Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare. In quel giorno avverrà che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa. In quel giorno avverrà che il Signore stenderà di nuovo la sua mano per riscattare il resto del suo popolo, superstite dall’Assiria e dall’Egitto, da Patros, dall’Etiopia e dall’Elam, da Sinar e da Camat e dalle isole del mare. Egli alzerà un vessillo tra le nazioni e raccoglierà gli espulsi d’Israele; radunerà i dispersi di Giuda dai quattro angoli della terra. Cesserà la gelosia di Èfraim e gli avversari di Giuda saranno sterminati; Èfraim non invidierà più Giuda e Giuda non sarà più ostile a Èfraim. Voleranno verso occidente contro i Filistei, insieme deprederanno i figli dell’oriente, stenderanno le mani su Edom e su Moab e i figli di Ammon saranno loro sudditi. Il Signore prosciugherà il golfo del mare d’Egitto e stenderà la mano contro il Fiume. Con la potenza del suo soffio lo dividerà in sette bracci, così che si possa attraversare con i sandali. Si formerà una strada per il resto del suo popolo che sarà superstite dall’Assiria, come ce ne fu una per Israele quando uscì dalla terra d’Egitto (Is 11,1-16).

La Chiesa non vuole che noi cristiani ci rinchiudiamo nel carcere della nostra piccola, meschina particolarità casalinga, che fa consistere la venuta del Signore in un albero o in un presepe allestiti in casa. Il Natale è evento cosmico, di tutti i popoli, dell’intero universo, del cielo e della terra. Non vi è un solo uomo sulla terra per il quale Cristo non nasce. Cristo Gesù è di ogni uomo. È suo. Questa verità oggi il Vangelo grida, annunzia, proclama attraverso il racconto del Centurione che viene da Gesù.

Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli.

Quest’uomo pagano riconosce che Gesù è onnipotente. L’intera creazione obbedisce alla sua voce. È sufficiente un suo comando e ogni cosa si sottomette, ascolta, esegue l’ordine ricevuto all’istante. Il Centurione è anche una severa condanna verso tutto il popolo cristiano, che oggi ha dimenticato il suo Salvatore, perché non lo cerca più, perché in Lui non crede più, perché a Lui non ricorre più. Nell’eternità il Centurione ci condannerà perché abbiamo perduto la nostra vera fede in Gesù Salvatore e Signore. L’Avvento a questo serve: a riscoprire e a riprenderci la vera fede in Cristo Gesù.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera fede in Cristo.