vangelo del giorno

Non comprendiamo quello che vuol dire

29 MAGGIO (Gv 16,16-20)


Mai l’uomo potrà comprendere parole, opere, segni del suo Dio, se dal suo Dio e Signore non è illuminato con la luce della sua divina intelligenza. Il Libro della Sapienza rivela questa verità indicandoci nella preghiera la via per possedere ogni luce.

Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore? I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni, perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni. A stento immaginiamo le cose della terra, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi ha investigato le cose del cielo? Chi avrebbe conosciuto il tuo volere, se tu non gli avessi dato la sapienza e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito? Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra; gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito e furono salvati per mezzo della sapienza» (Sap 9,13-18). 

Anche il Salmo ci rivela questa non comprensione di Dio nelle sue grandi opere, nelle sue parole, nei suoi insegnamenti. La luce di Dio è necessaria per comprendere, ma quanta luce possono incamerare gli occhi della nostra mente? Poca. Assai poca. 

Quanto è buono Dio con gli uomini retti, Dio con i puri di cuore! Ma io per poco non inciampavo, quasi vacillavano i miei passi, perché ho invidiato i prepotenti, vedendo il successo dei malvagi. Fino alla morte infatti non hanno sofferenze e ben pasciuto è il loro ventre. Non si trovano mai nell’affanno dei mortali e non sono colpiti come gli altri uomini. Dell’orgoglio si fanno una collana e indossano come abito la violenza. I loro occhi sporgono dal grasso, dal loro cuore escono follie. Scherniscono e parlano con malizia, parlano dall’alto con prepotenza. Aprono la loro bocca fino al cielo e la loro lingua percorre la terra. Perciò il loro popolo li segue e beve la loro acqua in abbondanza. E dicono: «Dio, come può saperlo? L’Altissimo, come può conoscerlo?». Ecco, così sono i malvagi: sempre al sicuro, ammassano ricchezze. Invano dunque ho conservato puro il mio cuore, e ho lavato nell’innocenza le mie mani! Perché sono colpito tutto il giorno e fin dal mattino sono castigato? Se avessi detto: «Parlerò come loro», avrei tradito la generazione dei tuoi figli. Riflettevo per comprendere questo ma fu una fatica ai miei occhi, finché non entrai nel santuario di Dio e compresi quale sarà la loro fine. Ecco, li poni in luoghi scivolosi, li fai cadere in rovina. Sono distrutti in un istante! Sono finiti, consumati dai terrori! Come un sogno al risveglio, Signore, così, quando sorgi, fai svanire la loro immagine. Quando era amareggiato il mio cuore e i miei reni trafitti dal dolore, io ero insensato e non capivo, stavo davanti a te come una bestia. Ma io sono sempre con te: tu mi hai preso per la mano destra. Mi guiderai secondo i tuoi disegni e poi mi accoglierai nella gloria. Chi avrò per me nel cielo? Con te non desidero nulla sulla terra. Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma Dio è roccia del mio cuore, mia parte per sempre. Ecco, si perderà chi da te si allontana; tu distruggi chiunque ti è infedele. Per me, il mio bene è stare vicino a Dio; nel Signore Dio ho posto il mio rifugio, per narrare tutte le tue opere (Sal 73 (72) 1-28). 

Il linguaggio di Dio è sempre incomprensibile. All’uomo è chiesto di rivestirsi di grande umiltà, mettersi in preghiera, chiedere al suo Dio ogni luce. Dio è colui che dona la parola e la luce per comprenderla. Compie le opere e dona l’intelligenza per interpretarle, per vedere l’ammaestramento di Dio in esse. Se separiamo parole e luce, opere ed intelligenza, mai comprenderemo qualcosa del nostro Dio. Parola ed opere sono immediate. Luce ed intelligenza possono venire dopo, molto tempo dopo. Intanto l’uomo di Dio custodisce ogni cosa nel suo cuore, in attesa che lo Spirito del Signore faccia piena luce. La storia è la più grande opera di Dio. Storia personale e comunitaria, dei singoli e delle nazioni. Si chiede ogni luce a Dio. Si entra nella verità. 

Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.


Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci luce e intelligenza divina.