vangelo del giorno

Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare

3 AGOSTO (Mt 14,13-21)


Quando Gesù parla, le sue parole sono cariche di un comando che vale per il momento attuale della storia che si sta vivendo, spesso però sono cariche di una profezia eterna. Sono parole che contengono un ordine, un comando che mai tramonta, mai finisce. Finché sole e luna saranno fissi nel Cielo, il comando mantiene la sua vanità. Esso è carico di un mistero che sempre dovrà essere posto in essere.

Dovremmo abituarci a leggere il Vangelo in modo sempre nuovo, ma per questo occorre quella luce sempre attuale, perenne dello Spirito Santo. Se lo Spirito del Signore non è il nostro quotidiano interprete, esegeta, analista, unificatore di tutte le verità eterne contenute nella divina parola, sempre noi daremo alle parole dei significati contingenti, mai eterni. Dare significati umani, mai celesti, di immediatezza incapace di trascendere gli stessi secoli e di condurci fino alle soglie della nostra eternità.

I discepoli si preoccupano per la folla. È da tre giorni che segue Gesù. Il luogo è deserto. Non vi sono case nei paraggi. La fame comincia a farsi sentire. È giusto che essa venga congedata perché possa andare a procurarsi del cibo. Gesù deve dare loro, alle folle che si succederanno nel corso del tempo un pane vivo, vero, disceso dal Cielo. Questo pane non lo potrà donare Lui, lo dovranno donare i suoi discepoli. Essi però non sanno nulla del mistero. Pensano al pane di farina di grano o di altro e rispondono a Gesù che loro non possono. Hanno solo cinque pani e due pesci.

Gesù moltiplica i pani, ma solo come segno dell’Eucaristia, sacramento mirabile nel quale il suo corpo è presente in ogni più piccolo pezzettino di pane. Non per moltiplicazione. Il corpo di Cristo è indivisibile, non moltiplicabile. È uno ed è uno, lo stesso, senza alcuna divisione in tutto il pane consacrato o che si consacrerà sulla faccia della nostra terra. Perché questo pane nuovo, vero, vivo venga donato alle folle è necessario che i discepoli mettano loro il pane di grano. Gesù prende il pane Lui donato, benedice il Signore e lo trasformerà sempre in suo corpo e in suo sangue.

Perché vi sia vera Eucaristia è necessario che vi siano ben sei agenti: Dio Padre, lo Spirito Santo, il Figlio, il Sacerdote, il pane, il vino. Il pane e il vino deve essere cercato dal Sacerdote. Il Sacerdote è chiamato da Cristo Signore e da Lui, sempre attraverso la mediazione sacramentale della Chiesa, viene consacrato perché possa fare, offrire al Padre il memoriale della croce, dare agli uomini il Corpo e il Sangue di Gesù Signore. Il Sacerdote invoca il Padre. Gli chiede che mandi il suo Santo Spirito per trasformare il pane e il sangue in Corpo e Sangue di Cristo. Prima offre al Padre il suo Figlio Incarnato, morto per i nostri peccati e risorto per la nostra giustificazione, poi dona ai fedeli lo stesso Corpo e lo stesso Sangue perché se ne nutrano e vivano. 

Avendo udito questo, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Questa particolare moltiplicazione per trasformazione deve compiersi ogni giorno in ogni parte del mondo. Tutto il mondo è un deserto spirituale, senza alcuna vita divina nel cuore degli uomini. Tutte le folle vivono all’ombra della morte, esposte alle tenebre perenni. La vita vera, divina è nel Corpo e Sangue di Gesù. Il Corpo e il Sangue di Gesù devono essere “fatti” dal Sacerdote. Se lui non li fa, il mondo rimane senza vero pane. Anche se ha ricevuto la vita divina, è incapace di conservarsi in essa. 

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci ad amare l’Eucaristia.