vangelo del giorno

Non prego solo per questi

16 MAGGIO (Gv 17,20-26)

La coscienza di Gesù non si ferma al momento presente, perché la sua responsabilità in ordine alla salvezza delle anime non riguarda solo la sua ora storica di questo particolare istante. Nelle sue mani il Padre ha posto la redenzione dell’intera umanità. La sua responsabilità abbraccia tutto il tempo, ogni uomo. Tutto l’universo è stato a Lui dato perché Lui lo conduca al Padre. Questa visione universale è mirabilmente cantata da Paolo nei suoi inni cristologici.

Perciò anche noi, dal giorno in cui ne fummo informati, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che abbiate piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio. Resi forti di ogni fortezza secondo la potenza della sua gloria, per essere perseveranti e magnanimi in tutto, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce.

È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. Egli è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli (Col 1,9-20).

A noi è proprio questa coscienza che manca. Non conosciamo la nostra verità. Ignoriamo la vera nostra responsabilità per rapporto alla salvezza delle anime. Avendo noi ricevuto la stessa missione di Gesù, non abbiamo solo poche o molte anime da salvare. A no è chiesto di salvare il mondo intero in Lui, con Lui, per Lui. Grava sulle nostre spalle una missione universale, cosmica. A noi non è chiesto di occuparci solo dell’ora presente. Tutta la storia deve essere da noi portata a redenzione e per questo è giusto che viviamo in pienezza di fede questo grande mistero.

Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Gesù sa che i suoi discepoli dovranno continuare in Lui, con Lui, per Lui, nel loro corpo di carne la missione di salvezza. Nessuno potrà mai essere suo strumento se non diviene una cosa con Lui e con il Padre, nello Spirito Santo. Oggi, in quest’ora di grande sofferenza spirituale, prega per quanti sono dinanzi a Lui, ma anche per tutti coloro che attraverso la loro parola avrebbero creduto in Lui. Questa preghiera di Gesù è per ogni credente, di ogni tempo. Ora ogni credente sa cosa deve fare della sua vita. La deve unire a quella di Gesù in modo che diventi con essa una sola vira.

Tra Cristo e ogni suo discepolo non vi dovranno essere due vite, ma una sola. Se si è una sola vita con Cristo, si è anche una sola vita con ogni altro discepolo di Gesù. Quando tra i discepoli di Gesù non vi è una sola vita, è il segno che non si è una sola vita con Gesù. Essendovi due vite, quella di Gesù e l’altra del discepolo, due vite sono anche tra un discepolo e l’altro. Ogni divisione ecclesiale e prima di tutto divisione cristologica e anche trinitaria. È una cosa sola con i fratelli chi lo è con Cristo Gesù.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, costituiteci in unità con Gesù.