vangelo del giorno

Non prendete nulla per il viaggio

23 SETTEMBRE (Lc 9,1-6)

Dio, per ogni missionario di Gesù, si fa suo cibo, sua bevanda, suo vestito, sua casa, suo tutto. Il missionario di Gesù dona tutto se stesso al Vangelo. Dio dona tutto al discepolo di Gesù che si è consegnato all’annunzio della Parola. Quanto Gesù dice riguardo a coloro che cercano il regno di Dio e la sua giustizia, vale infinitamente di più per i suoi discepoli che si consacrano alla missione di salvezza tra gli uomini.

Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena (Mt 6,25-34).

Se un giglio del campo è vestito dal Padre celeste e gli uccelli dell’aria sono quotidianamente nutriti da Lui, quanto di più, anzi infinitamente di più quanti si dedicano al servizio di suo Figlio Gesù per il dono della Parola. L’obbligo è però reciproco. È un vero contratto secondo giustizia. Dio rispetta il suo obbligo se noi rispettiamo il nostro. Se noi fingiamo di essere per Lui, Lui fingerà di essere per noi. Se noi siamo realmente per Lui, Lui sarà realmente per noi. Lui è tutto per noi. È per noi con la sua Provvidenza, la sua Onnipotenza, tutto il suo amore e la sua misericordia. Come ha provveduto per Gesù così provvederà per noi. Gesù però realmente gli ha dato tutto, anche il suo corpo perché fosse appeso su una croce. Il Padre gli rispose donandogli un corpo di luce, spirituale, incorruttibile, immortale, glorioso. Così onorano il Signore quanti realmente, pienamente, totalmente sono per Lui.

Convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.

Gli Apostoli vanno da poveri nel corpo, potentemente ricchi nell’anima e nello spirito. Gesù li riveste di ogni potere e forza su tutti i demòni e anche per guarire malattie e infermità. Essi mai devono confondere ricchezza materiale con quella spirituale. L’equivoco è proprio questo. Se i ministri si rivestono di ricchezza materiale, di certo non lo sono di ricchezza spirituale. Le due ricchezze non possono mai sposarsi in un ministro di Cristo Gesù. O lui è poverissimo di sostanze materiali per ricolmarsi di sostanza spirituale, oppure si ricolmerà di sostanze materiali, ma perderà quelle spirituali. Le due ricchezze sono inconciliabili.

Il ministro di Gesù, il suo missionario, è il più povero tra i poveri, perché interamente consegnato alla Provvidenza del Padre. Il problema della carità materiale per lui non si pone. Si pone invece quello della carità spirituale. Lui deve arricchire ogni cuore di Dio. Il Dio che riempie il cuore arricchirà la persona dei beni necessari. Se invece il ministro si dedicherà a riempire il corpo di materia, essa mai basterà. Gli mancherà sempre il Signore che dovrà ricolmare di beni quanti lui ha ricolmato di Dio, della Parola, del Vangelo. Su questa materia occorre tutta la chiarezza e la luce dello Spirito Santo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci spiritualmente ricchi.