NON RIUSCIRETE A DISTRUGGERLI

VENERDÌ 24 APRILE (At 5,34-42)

Gli Apostoli del Signore sono nelle mani del Signore. Nel suo Santo Spirito essi vengono mossi perché facciamo solo e sempre la volontà del Padre celeste, che è quella di rendere a Cristo Gesù la più grande gloria. Gesù li rassicura: “Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!” (Lc 12,4-7). Finché non giunge il tempo di lasciare questa terra – il tempo lo stabilisce il Signore, mai l’apostolo – sempre il Signore interviene e li libera dalla morte. Essi devono continuare la loro missione. Le vie della salvezza dalla morte certa sono sempre misteriose, inattese, impensabili. Dio si può servire di uomini e anche di Angeli. Quando San Paolo ricorda tutti i pericoli da lui attraversati, attesta che da tutti sempre il Signore lo ha liberato: “Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema? Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza. Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco. A Damasco, il governatore del re Areta aveva posto delle guardie nella città dei Damasceni per catturarmi, ma da una finestra fui calato giù in una cesta, lungo il muro, e sfuggii dalle sue mani” (2Cor 11,24-33). Le tribolazioni, le prigioni, i tribunali servono per annunciare il mistero di Cristo Gesù ad ogni uomo.

In quei giorni, si alzò nel sinedrio un fariseo, di nome Gamaliele, dottore della Legge, stimato da tutto il popolo. Diede ordine di far uscire [gli apostoli] per un momento e disse: «Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare a questi uomini. Tempo fa sorse Tèuda, infatti, che pretendeva di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quelli che si erano lasciati persuadere da lui furono dissolti e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse gente a seguirlo, ma anche lui finì male, e quelli che si erano lasciati persuadere da lui si dispersero. Ora perciò io vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questo piano o quest’opera fosse di origine umana, verrebbe distrutta; ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!». Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero flagellare e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù. E ogni giorno, nel tempio e nelle case, non cessavano di insegnare e di annunciare che Gesù è il Cristo.

Oggi il Signore si serve di un uomo onesto: Gamaliele. Questi invita il sinedrio a riflettere, partendo dalla storia, che mai inganna. Quando il Signore chiama un uomo a compiere un’opera da Lui comandata, non vi sono potenze né nei cieli, né sulla terra, né negli inferi che possano impedire che la volontà di Dio si compia. Quando invece la missione o l’opera non viene dal Signore, morto colui che l’ha fatta nascere, anche i suoi seguaci si dileguano. Nulla più rimane. Ecco ora la conclusione di quest’uomo onesto: se quest’opera non viene da Dio, dopo questo fuoco iniziale i discepoli, uno dopo l’altro, spariranno, si dilegueranno, si scioglieranno come neve al sole. Se invece essa viene da Dio, il sinedrio sta combattendo contro Dio. Non c’è vittoria contro il Signore. Mai chi ha combattuto Dio ne è uscito vincitore. Il sinedrio non se ne deve interessare più: né se viene da Dio né se viene dagli uomini. Sappiamo che Paolo non ascoltò il consiglio del suo maestro. Rimase conquistato da Cristo Gesù.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che confessiamo la verità di Cristo senza paura.