vangelo del giorno

Non sei lontano dal regno di Dio

7 GIUGNO (Mc 12,28b-34)

Che significa amare il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze? Leggiamo quanto il Signore dice a Mosè e lo comprenderemo in pienezza di verità.

Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore, vostro Dio, ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso; perché tu tema il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi giorni. Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto.

Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.

Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: “Che cosa significano queste istruzioni, queste leggi e queste norme che il Signore, nostro Dio, vi ha dato?”, tu risponderai a tuo figlio: “Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente. Il Signore operò sotto i nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l’Egitto, contro il faraone e contro tutta la sua casa. Ci fece uscire di là per condurci nella terra che aveva giurato ai nostri padri di darci. Allora il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il Signore, nostro Dio, così da essere sempre felici ed essere conservati in vita, come appunto siamo oggi. La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore, nostro Dio, come ci ha ordinato” (Cfr. Dt 6,1-15).

Amare vuol dire ascoltare, obbedire, mettere in pratica ogni parola che è uscita, esce, uscirà dalla bocca di Dio. La vita dell’uomo, sia quella presente che futura è dalla perfetta obbedienza alla voce del suo Dio, il quale non ha parlato solo ieri, parla oggi, domani. sempre. Nella relazione con Dio e con il prossimo niente è lasciato alla mente o al cuore dell’uomo. Mente, cuore, forza si devono impegnare totalmente all’obbedienza, all’ascolto, alla realizzazione di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Il sacrificio che il Signore chiede ad ogni credente in lui è uno solo: l’offerta della nostra mente, del nostro cuore, di tutto il nostro corpo, il rinnegamento di noi stessi, dei nostri pensieri, della nostra volontà, dei nostri desideri, perché si possa ascoltare la sua voce e prestarle pronta e immediata obbedienza. È Dio che comanda l’amore e le sue modalità. È Lui che giorno per giorno ci rivela la storicità del nostro amore, ispirandola per mezzo del suo Santo Spirito. Il cristiano diviene così un attento, perenne, instancabile ascoltatore del suo Dio. Questo sacrificio non si offre la mattina e neanche la sera. Si offre al Signore in ogni momento, ogni ora, ogni istante della nostra giornata. È l’olocausto dei nostri pensieri e della nostra volontà a Lui perché possa Lui amare attraverso il nostro corpo ogni uomo, secondo la sua volontà e non la nostra. Quando capiremo questa verità, è allora che potremo dirci veri discepoli del nostro Dio.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri discepoli di Gesù, l’Ascoltatore fedele, l’Obbediente immediato ad ogni desiderio del Padre suo, l’Olocausto perfetto in onore del suo Dio e Signore sull’altare della croce.