vangelo del giorno

Non vi siete nemmeno pentiti così da credergli

15 DICEMBRE (Mt 21,28-32)
Chi vuole credere negli inviati di Dio, deve togliere dal proprio cuore ogni impedimento che intralcia il cammino verso la luce nuova con la quale il Signore vuole illuminare il suo popolo, la sua Chiesa e il mondo intero. Intralcio, impedimento, ostacolo è il peccato, l’immoralità, il vizio, la disobbedienza, la trasgressione dei Comandamenti. Questo invito a liberarsi dal male del cuore è rivolto dalla Lettera agli Ebrei ai cristiani della prima ora, che stavano per divenire diffidenti verso la Croce di Cristo Gesù.

Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo (Eb 12,1-3).

Pubblicani e prostitute, accogliendo la predicazione di Giovanni il Battista, si sono pentiti dei loro peccati, incamminandosi su una via di pace e di salvezza che il profeta di volta in volta indicava loro. Fede e peccato si annullano a vicenda. Il peccato annulla la fede. La fede cancella il peccato. Dove regna il peccato mai potrà vivere la vera fede. Ma anche dove vive la vera fede, il peccato necessariamente dovrà essere eliminato. La fede ci fa vero corpo di Cristo e il corpo di Cristo è santo. Anzi è lo strumento di espiazione del peccato del mondo. Come può un corpo chiamato ad espiare ogni peccato caricarsi esso stesso di peccato? È la contraddizione, il non senso teologico, spirituale, morale. Cristiano e peccato sono inconciliabili. Se si è cristiani si è senza peccato. Se si è nel peccato non si è cristiani.

Pubblicani e prostitute, pur avendo detto un no a Dio, si sono poi pentiti, ascoltando la predicazione di Giovanni, si sono convertiti, sono rientrati nella volontà del loro Dio. Essi nel regno dei cieli precedono scribi e farisei e sommi sacerdoti. Questi ultimi pur facendo professione di obbedienza, vivono nella non volontà di Dio. L’obbedienza è solo professata con la bocca. Il cuore non è nella Legge, non è nei Profeti, non è nei Salmi, è fuori della Parola, fuori della Volontà, fuori della vera Giustizia di Dio. Per essi non vi è posto nel regno dei cieli, perché percorrono una via di disobbedienza, immoralità, empietà. Essi sono tenebra e non luce. Il regno di Dio è luce purissima.

«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli.

Per essere abbracciati dalla luce sempre più grande del Signore, per giungere fino ad essere illuminati dalla luce divina ed eterna di Cristo Gesù, che risplende in Lui in tutto il suo splendore celeste, si deve iniziare da quella conversione e da quel battesimo di penitenza predicato da Giovanni il Battista. L’inizio di tutto è la conversione per il perdono dei peccati. Se questo non avviene, si interrompe il cammino della luce e si rimane per sempre nelle tenebre. Peccato e luce non potranno mai tollerarsi, l’uno scaccia l’altra e viceversa. Si toglie il peccato e la luce entra con potenza nel cuore.

Gesù sta per venire. Senza vera conversione, si celebrerà solo un evento esteriore, profano, mondano, di regali, doni, cene, divertimento a volte anche peccaminoso oltre il limite consentito dallo stesso male. La luce di Cristo non entra però in noi. Non può perché le fa da ostacolo il peccato che milita nelle nostre membra. Questa verità si applica anche all’Eucaristia. Riceviamo Cristo nel suo corpo e nel suo sangue, ma se il peccato è nel cuore, essa mai potrà produrre un solo frutto di vita eterna. È questo il motivo per cui sempre si chiede lo stato di grazia per poterci accostare ad essa.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, convertite oggi i nostri cuori.