vangelo del giorno

Ogni albero si riconosce dal suo frutto

12 SETTEMBRE (Lc 6,43-49)

Vi è una parola di Gesù detta ai farisei che ci aiuta a comprendere la divina verità manifestata a proposito degli alberi e dei loro frutti. Essa è stata proferita alla fine della disputa in difesa dell’accusa di essere un alleato di Satana, un suo strumento.

In quel tempo fu portato a Gesù un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. Tutta la folla era sbalordita e diceva: «Che non sia costui il figlio di Davide?». Ma i farisei, udendo questo, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni». Egli però, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso in se stesso cade in rovina e nessuna città o famiglia divisa in se stessa potrà restare in piedi. Ora, se Satana scaccia Satana, è diviso in se stesso; come dunque il suo regno potrà restare in piedi? E se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Ma, se io scaccio i demòni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Come può uno entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega? Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.

Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia verrà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata. A chi parlerà contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in questo mondo né in quello futuro. Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero. Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive. Ma io vi dico: di ogni parola vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del giudizio; infatti in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato» (Mt 12,22-37).

I farisei sono razza di vipere. La loro parola è sempre un veleno di morte. Come dalla vipera viene fuori un veleno sempre letale, così dalla bocca dei farisei esce una parola che semina morte, mai essa potrà dare vita. Anche se essi volessero, non potrebbero, perché sono cattivi nella natura. La loro è vera natura di vipera. Non sono essi ad immagine di Dio, ma di Satana. Così grande è la trasformazione della loro natura. Questa verità vale per ogni uomo. Non può pensare il bene chi è natura di male, natura corrotta. Non può creare pace chi è natura di odio, rancore, astio, invidia, superbia. Non può produrre misericordia una natura che si è fatta egoismo. La natura solo uno la può cambiare: lo Spirito Santo, che è frutto della natura santissima di Gesù Signore.

Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».

Il pensiero contorto dell’uomo di oggi è in verità assai strano. Si vuole la persona umana sciolta da ogni vincolo naturale e soprannaturale con il bene in sé, bene della sua natura. Ci si abbandona ad ogni immoralità, impudicizia, trasgressione dei comandamenti, poi da questa natura ben corrotta si pretendono frutti di bene. Stoltezza più grande non esiste. Si coltivano spine e poi si vorrebbe vendemmiare uva. Si semina la zizzania nella storia e si vorrebbe mietere del buon grano. La nostra storia è una casa fondata sul nulla morale. Essa perisce ad ogni più piccola intemperie. A volte è sufficiente un piccolo litigio ed è già l’omicidio. La casa crolla. Sempre crollerà.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di natura divina.