vangelo del giorno

Per la gioia che è venuto al mondo un uomo

At 18,9-18; Sal 46,2-7; Gv 16,20-23a.
26 MAGGIO

Le nascite di Gesù non sono quella eterna, dal seno del Padre, e quella nel tempo dal seno della Vergine Maria. Vi è una terza nascita: quella dal seno della morte e questa nascita è stata preceduta da due momenti di forte travaglio spirituale e fisico. Il primo travaglio è stato quello combattuto da Gesù nell’Orto degli Ulivi. Attraverso di esso nasce l’uomo che si abbandona alla croce, in obbedienza piena alla volontà del Padre.

Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione» (Lc 22,39-46).

Il secondo travaglio avviene sulla croce. Sul legno il travaglio lo porta con il suo corpo morto nella sala del nuovo parto o della nuova nascita che è dal seno della morte. Sulla croce dovette combattere il travaglio del pieno compimento della volontà del Padre, che si compie quando il suo lato destro fu squarciato e da esso scaturì per l’umanità il nuovo fiume della vita. Dopo Gesù entra nel sepolcro per prepararsi alla nuova grande terza nascita: quella della sua gloriosa risurrezione.

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. E i soldati fecero così. Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto (Gv 19,23-37).

È questa la gioia del cielo: Gesù è ora il loro Signore, la loro vita. È questa anche la gioia della terra. Chi accoglie nella Parola della fede, vivrà in Lui, con Lui, per Lui, una redenzione e poi una gloria eterna. Per la fede nella Parola Lui lo inonderà di Spirito Santo. Nascerà come nuova creatura. Ed è anche questo l’uomo nuovo che nascerà. Cielo e terra insieme esulteranno perché in Cristo vi saranno i nuovi cieli e la nuova terra. Ed è questa la quarta nascita, quella ultima e definitiva. Sublime verità di Gesù.

In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci nascere in Cristo Gesù.