Per questo crediamo che sei uscito da Dio
2 GIUGNO (Gv 16,29-33)
Ogni discepolo di Gesù è obbligato ad offrire ad ogni altro uomo dei segni concreti che attestino la sua interiore verità. Tutto il mondo deve sapere in modo inequivocabile che lui è da Cristo Signore, dalla sua Parola, dal suo amore, dalla sua verità, dalla sua vita, dalla sua onnipotenza. Tutti devono sapere che lui è dalla sapienza, intelligenza, luce che discendono nel suo cuore e nella sua anima dal Figlio Unigenito del Padre.
Questa garanzia e certezza nella fede, nella carità, nella speranza, nel dono di grazia e di luce è un debito contratto presso il mondo. Esso va assolto quotidianamente, altrimenti siamo debitori insolventi. Viviamo in una ingiustizia perenne. Dobbiamo pagare al mondo il nostro debito e ci sottraiamo per vizio, per stoltezza, per leggerezza, per incuria spirituale. È questo il più grave peccato di omissione. Dobbiamo e non diamo. Ci siamo impegnati con Cristo Gesù e risultiamo mancanti.
Questo debito con il mondo non è accidentale, non consiste nell’offrirgli qualche cosa che è fuori di noi, una luce attinta in questo o in quell’altro santo del passato o del presente e neanche nel dargli una parola di Vangelo più vera e più santa. Queste sono cose accidentali. Non è questo il nostro debito contratto il giorno in cui abbiamo scelto di essere discepoli di Gesù. Il nostro debito è più sostanziale, anzi solo sostanziale, fisico, spirituale, morale insieme. Al mondo dobbiamo dare un corpo trasformato in luce, uno spirito fatto tutto verità, un’anima modificata in santità.
Al mondo dobbiamo dare tutta la nostra vita cristificata, spiritualizzata, elevata, sanata, guarita, illuminata, tolta interamente dalle tenebre del vizio e dall’oscurità del pensiero secondo il mondo. È questo un lavoro ininterrotto. Ogni giorno dobbiamo rivestirci di luce, verità, sapienza. Ogni giorno dobbiamo indossare l’abito della più alta carità e misericordia. Ogni giorno dobbiamo elevare la nostra anima alle sfere più alte della santità. Il cristiano sarà nella giustizia perfetta nei riguardi del mondo solo se raggiunge una santità vera, autentica, che è piena e totale conformazione al suo Maestro.
La santità non è però statica, conquistata una volta per sempre. Essa è dinamica, sempre in crescita, in evoluzione, in cammino verso Cristo Signore. Il cristiano è un perenne contemplatore del suo Maestro, perché deve apprendere da Lui tutti i segreti per poter così elevarsi come Lui, come Lui crescere in sapienza e grazia, dinanzi a Dio e agli uomini. Se per un istante leva lo sguardo da Gesù e lo posa su altre cose o altre persone, all’istante si segnala un fallimento nella sua vocazione. Nessun altro dovrà essere per lui fonte di verità, modello di santità, principio di santa ispirazione.
Gli dicono i suoi discepoli: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Il cristiano deve imitare in tutto Gesù Signore. Anche se lui diviene perfetto nella carità e nella verità, anche se si trasforma in vera luce, mai dovrà pensare che negli altri subito si accenda la vera fede. I cuori non cambiano in un istante. Occorre un lungo lavorio della grazia e una potente opera dello Spirito Santo. Alla fede iniziale subito subentra un tempo di difficile prova. In questi momenti la fede si potrebbe anche perdere. Essa però è stata seminata nel cuore e con un ulteriore aiuto la si potrà riprendere perché si stabilizzi, cresca, produca molto frutto.
La stabilizzazione della fede in un cuore è un cammino lungo, lunghissimo, fatto di cadute e di risurrezioni, molte cadute e infinite risurrezioni. Nessuno si deve scoraggiare, abbattere, deprimere, sconfortare. La vera fede ha questo percorso obbligato. Spetta ai datori della fede rimanere in eterno stabili nella loro missione.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di fede pura e santa.