vangelo del giorno

Per questo i Giudei perseguitavano Gesù

8 MARZO (Gv 5,1-3a.5-16)

Per comprendere Gesù dobbiamo sempre avere nel cuore e dinanzi agli occhi la presentazione che fa di Lui il Vangelo secondo Matteo. È quella la chiave di lettura. Chi possiede questa chiave può leggere e comprendere ogni momento della vita di Gesù.

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda. Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Madian. Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando e ogni mantello intriso di sangue saranno bruciati, dati in pasto al fuoco. Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre. Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti (Is 9,2-6). Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino» (Mt 4,12-17).

Abbiamo riportato tutta la profezia di Isaia perché essa ci rivela chi è la Luce che rifulge per quanti abitano nelle tenebre e in regione o ombra di morte. Chi rifulge è il Figlio eterno del Padre, il Consigliere mirabile, il Dio Potente, il Padre per sempre, il Principe della pace. Lui deve brillare, illuminare, rifulgere in un mare di tenebre ostili, chiuse in se stesse, prigioniere del loro peccato, schiave della loro stoltezza. Sono tenebre che vogliono rimanere tenebre e per questo combattono la luce, la vogliono distruggere, annientare, eliminare. Sono tenebre che non si lasciano illuminare, non vogliono essere illuminate, non permettono che altri possano essere rischiarati. La luce di Gesù è così potente, così divina da squarciare tutte le tenebre di questo mondo. O le tenebre o Gesù. Se rimane Gesù devono scomparire le tenebre. Se rimangono le tenebre deve scomparire Gesù. Le tenebre prendono la decisione di uccidere la luce vera.

Dopo questi fatti, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.

Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

Il cristiano, come Cristo Gesù, non ha spazi in questo mondo. Può esistere se stringe un all’alleanza di pace con le tenebre. Facendo questo, rinuncia ad essere Corpo di Cristo, Corpo di Luce. Deve vivere di diplomazia, compromesso, silenzio complice, parola adatta, studiata per non ferire, deve rinunciare al mistero della vera profezia. Ogni altra cosa gli sarà concessa, solo la luce esso deve abbandonare. Il cristiano è tale finché è luce. Quando non è più luce di Cristo, non è più cristiano. È divenuto tenebra con le tenebre, mondo con il mondo. Ha tradito il suo Maestro.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vera luce del mondo.