Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo

Il sigillo manifesta autenticità, verità, somma certezza. Il Padre ha costituito Cristo Gesù sua autenticità, sua verità, sua somma certezza. È Lui il compimento di ogni Parola proferita da Padre. È in Lui che ogni Parola si compie. È per Lui che ogni Parola si realizza negli uomini. Tolto Cristo, la Parola rimane fuori dell’uomo, mai si potrà compiere in un solo uomo. Cristo non è solo il sigillo della Parola, è anche il sigillo della grazia, dello Spirito Santo, della scienza, dell’intelligenza, della sapienza, dell’ermeneutica, dell’interpretazione, dell’esegesi di ogni Parola del Padre, di ieri, di oggi, di domani, di sempre. È il suo sigillo nel tempo e nell’eternità.

Cristo Gesù interpreta la Parola del Padre compiendola nella sua carne. Il compimento nel suo corpo dona la pienezza della verità. Per questo non si legge Cristo partendo da Mosè, dai profeti, dalla Scrittura Antica. Si leggono Mosè, i Profeti, si Salmi, la Legge, tutta la Scrittura Antica partendo da Cristo. È Cristo Gesù il sigillo della verità di ogni Parola del Padre. Senza questo sigillo, la Scrittura rimane un libro chiuso, nessuno lo potrà mai aprire. Il libro chiuso dai sette sigilli non è solo il libro della storia, è anche il libro della Scrittura, della Teologia, dell’ascetica, della mistica, della morale, della dogmatica, della spiritualità. Anche il libro della vita di ogni singolo uomo è sigillato. Se non lo si legge attraverso Cristo Gesù nulla si comprende di esso. Si vede solo la carta che lo avvolge e si pensa che la carta sia la vita.

Cristo Gesù è il sigillo del Padre posto sul mondo intero. Presente e futuro, eternità e tempo, vita e morte, bene e male, si conoscono in Lui, per Lui, con Lui, da Lui. Chi esclude Cristo dalla conoscenza, avrà sempre una scienza da cieco, da sordo, da muto. Conosce solo per tatto. Ma il tatto non dona vera scienza. Quella del tatto è scienza falsa, perché infinitamente parziale. Oggi è questo il grave errore nel quale il mondo è precipitato. Si crede potente perché possiede la scienza. Non sa invece che gli manca la verità della scienza, che è solo Cristo Signore. Si ha la scienza della vita e della morte, ma non si possiede la verità della vita e della morte. Si possiede la scienza di ogni elemento di questo mondo, ma non si possiede la sua verità, perché solo uno è la Verità: Cristo Signore. Se non diamo verità alla nostra scienza, siamo perduti, perché solo la verità salva, mai la scienza cieca, stolta, insipiente.

Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!». Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.

Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».

Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato» (Gv 6,16-29).

Senza la fede in Cristo Gesù, non vi è verità e senza verità non vi è salvezza. Infatti l’uomo oggi possiede la scienza, ma essa non è di vita, ma di morte, non è di progresso, ma di regresso, non è per esaltare l’uomo, ma per deprimerlo. Chi salva, chi rende liberi è la verità. Anche la Scrittura senza Cristo non salva, non redime. Il suo studio è pura esercitazione accademica, un gioco senza alcun risultato, è un passatempo inutile. Ci manca la verità, alla luce della quale tutto deve essere letto e compreso. Si accede alla verità di Cristo, si entra in possesso della sua luce, credendo in Lui, vivendo in Lui, vivendo per Lui. Cristo non è una verità matematica. Lui è la Verità che deve trasformarsi in nostra verità. È la Luce che deve divenire nostra luce, facendosi luce nel nostro corpo, nel nostro spirito, nella nostra anima. Lui e la Verità, Lui e la Luce sono una cosa sola. Una cosa sola con Lui dobbiamo divenire noi se vogliamo essere trasformati in sua Verità, in sua Luce. Non vi è Luce e verità fuori di Lui. È questa la fede: accogliere Lui, entrare in Lui, divenire una cosa sola con Lui. Entrando e dimorando in Lui, anche noi diveniamo sigillo del Padre. Vedendo noi in Lui, il mondo potrà conoscere la verità della Scrittura, della storia, della vita, del tempo, dell’eternità, delle cose, di Dio.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci essere verità in Cristo e per Lui.