vangelo del giorno

Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato

21 GENNAIO (Mc 2,23-28)


Legge rituale, morale, liturgica, legge divina e umana per essere vere devono avere un solo autore e un solo interprete: lo Spirito Santo. Se ci si accosta alla legge senza la luce, la sapienza, l’intelligenza dello Spirito del Signore, si fa di essa uno strumento di tortura e di sevizia, ma non una via per aiutare l’uomo ad amare secondo verità, giustizia, carità. Per San Paolo la lettera della legge uccide, mentre lo spirito di essa vivifica. L’apostolo aggiunge anche che la lettera della legge, sempre da essere vissuta secondo lo Spirito Santo, è il cristiano. 

Cominciamo di nuovo a raccomandare noi stessi? O abbiamo forse bisogno, come alcuni, di lettere di raccomandazione per voi o da parte vostra? La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini. È noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di cuori umani. Proprio questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio. Non che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, il quale anche ci ha resi capaci di essere ministri di una nuova alleanza, non della lettera, ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito invece dà vita.

Se il ministero della morte, inciso in lettere su pietre, fu avvolto di gloria al punto che i figli d’Israele non potevano fissare il volto di Mosè a causa dello splendore effimero del suo volto, quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito? Se già il ministero che porta alla condanna fu glorioso, molto di più abbonda di gloria il ministero che porta alla giustizia. Anzi, ciò che fu glorioso sotto quell’aspetto, non lo è più, a causa di questa gloria incomparabile. Se dunque ciò che era effimero fu glorioso, molto più lo sarà ciò che è duraturo. Forti di tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza e non facciamo come Mosè che poneva un velo sul suo volto, perché i figli d’Israele non vedessero la fine di ciò che era solo effimero. Ma le loro menti furono indurite; infatti fino ad oggi quel medesimo velo rimane, non rimosso, quando si legge l’Antico Testamento, perché è in Cristo che esso viene eliminato. Fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul loro cuore; ma quando vi sarà la conversione al Signore, il velo sarà tolto. Il Signore è lo Spirito e, dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore (2Cor 3,1-18).

È come se San Paolo volesse dirci che il mondo ha non ha bisogno di leggere la Scrittura Sacra e neanche il Vangelo, o altro libro di teologia per conoscere la verità di Dio e dell’uomo. Basta che legga la vita del cristiano e conoscerà la verità della giustizia e dell’amore più santo, divino, celeste, umano, soprannaturale. Quanto è detto dei cristiani, si deve affermare al sommo della verità e della carità per Gesù Signore. È Lui la sola vera lettera di Dio al mondo, ma anche la vera interpretazione, il vero significato, la più alta verità e carità della volontà del Padre suo. 

Avvenne che di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».

Se Gesù, vera, attuale, interpretazione della volontà del Padre, lascia che i suoi discepoli colgano in giorno di sabato delle spighe per sfamarsi, significa che appartiene alla carità del Padre una tale azione. Se non appartenesse, lui lo avrebbe già detto, come ha sempre fatto. Questo vale anche per il cristiano. Egli deve essere sempre vera interpretazione della volontà del Padre, rivelata a noi pienamente in Cristo Gesù. Quanto Lui fa deve essere volontà di Dio, ma anche quanto lui non fa deve essere volontà di Dio. Se corregge è per volontà di Dio, se non corregge anche la non correzione è per volontà di Dio. Con Gesù questo si può affermare con certezza: Dio è con Lui, la verità è Lui. Con il cristiano questo non sempre si può affermare. 

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci verità di Cristo Gesù.