vangelo del giorno

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria

Ez 34,11-12.15-17; Sal 22,1-3.5-6; 1 Cor 15,20-26.28; Mt 25,31-46.
26 NOVEMBRE – CRISTO GESÙ RE DELL’UNIVERSO
La riduzione della molteplicità evangelica a singolarità monolitica è vera eresia ed è morte della vera fede. Il Vangelo secondo Matteo si compone di ben ventotto capitoli. Ridurlo a questo solo racconto del giudizio finale, escludendo tutto il resto, è un vero crimine contro la verità complessa che è fatta di circa duemila anni di rivelazione. Anche nello stesso capitolo venticinque vi sono tre diversi giudizi. Il primo giudizio è in ordine all’obbedienza alla fede. Ti è stata data la Parola, non l’hai trasformata in opera, in vita, in storia. Sei responsabile della mancata trasformazione per l’eternità. La tua lampada è priva di olio. Non puoi entrare nella sala delle nozze eterne.

Un altro potrebbe dire: “Io vivo la Parola, necessariamente mi salvo”. Anche questo è falso. Anche se vivi l’obbedienza alla Parola, ad essa devi aggiungere l’obbedienza alla grazia, al ministero, al carisma. La Parola va incarnata nel ministero, nel carisma, nella missione. L’Apostolo non è il Presbitero. Il Presbitero non è il diacono. Il Diacono non è il fedele laico. Lo sposato non è il singolo. Il Cresimato non è il battezzato. Il religioso non è il non religioso e il consacrato non è il non consacrato. Il Papa non è solo un Vescovo, anche se Vescovo di Roma. Lui è il fondamento visibile dell’unità di tutta la Chiesa. Lui mai potrà salvarsi se non obbedisce alla grazia che gli è stata donata.

Uno potrebbe dire: “Io non ho mai conosciuto la Parola. Mai ho saputo che si deve obbedire alla grazia”. Resta il terzo giudizio: quello sui beni di questo mondo. Hai diviso i tuoi beni con i poveri, sia beni spirituali che materiali? Entrerai nel regno dei cieli. Hai vissuto solo per te stesso, andrai nel luogo degli egoisti e di quanti hanno pensato solo a se stessi. Il Paradiso è il luogo della comunione eterna e non può essere contaminato da persone che pensano solo a se stesse, chiuse nel loro egoismo.

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Pensare per un cristiano che se ne va in paradiso perché ha condiviso un pezzo di pane con i fratelli, senza condividere il Paradiso eterno, Cristo Gesù, il Padre Celeste, lo Spirito Santo, la Vergine Maria, la Chiesa, i Sacramenti, la grazia, la Parola, il Vangelo, è deleterio. È distruzione della sua verità. È morte della sua fede. È rinunzia alla sua missione. È vera apostasia del Vangelo. Dobbiamo essere fermi e chiari nell’annunzio del Vangelo. Il cristiano ogni bene lo deve fare per obbedienza alla Parola e alla grazia. A Lui questo è stato comandato e questa è la via della sua salvezza eterna. Mai lui dovrà ridurre la rivelazione alla sola opera di carità materiale.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la nostra verità cristiana