vangelo del giorno

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria

Lv 19,1-2.11-18; Sal 18,8-10.15; Mt 25,31-46.
6 MARZO

È fede rivelata dalle Scritture Canoniche. Gesù verrà una seconda volta. La Lettera agli Ebrei ci avverte che non verrà per l’espiazione dei peccati. Verrà invece per il giudizio. Sapendo questo, ognuno è invitato ad uscire incontro a Lui portando il suo obbrobrio.

Era dunque necessario che le cose raffiguranti le realtà celesti fossero purificate con tali mezzi; ma le stesse realtà celesti, poi, dovevano esserlo con sacrifici superiori a questi. Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza (Eb 9,3-28). Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, subì la passione fuori della porta della città. Usciamo dunque verso di lui fuori dell’accampamento, portando il suo disonore: non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura. Per mezzo di lui dunque offriamo a Dio continuamente un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome (Eb 13,12-15).

Oggi questa fede è come se fosse stata cancellata dalla mente e dal cuore del cristiano. Si insegna che non c’è più giudizio eterno. Quanti hanno ancora qualche rimorso in ordine alla verità rivelata, al massimo annunziano una sanzione temporanea, finita. Quanti invece hanno tagliato i ponti con la Scrittura Santa, gridano ai quattro venti che non c’è giudizio, non c’è inferno eterno, non vi è sanzione dopo la morte. Altri addirittura affermano il giudizio dopo morte, ma dicono che il Signore lascia libero ogni cuore di scegliere dove andare. Ma nessuno sarebbe così stolto da rifiutare il Paradiso per calarsi nelle tenebre dell’inferno. Poiché la nostra fede si fonda sulla Parola di Colui che è il Giudice dal giudizio eterno e non su quella di quanti saranno giudicati, ma non giudicheranno, noi crediamo nella verità del giusto giudizio di Dio.

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Gesù parla con divina chiarezza. Conosciamo Lui nel tempo? Lui ci conoscerà nell’eternità. Non conosciamo Lui? Lui non ci conoscerà. Noi accogliamo Lui e Lui accoglie noi. Noi gli facciamo del bene nel tempo e Lui ci farà il bene per l’eternità. Chi cresce, accoglie Cristo, da Cristo viene accolto. Chi non crede, non sarà accolto.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di purissima fede.