vangelo del giorno

Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?

Is 50,4-9a; Sal 68,8-10.21-22.31.33-34; Mt 26,14-25.
12 APRILE

La prudenza non è solo per l’opera da compiere nella sua immediata attualità. Essa è vera prudenza se previene ogni atto dell’uomo e anche lo segue e lo accompagna. Non vi potrà mai essere vera prudenza se non nello Spirito Santo, il solo che illumina la mente perché tutto avvenga secondo la volontà del Padre celeste. Nello Spirito di Dio Gesù sa che nel Cenacolo dovrà istituire due sacramenti sui quali si regge per intero la sua Chiesa: quello dell’Ordine Sacro e l’altro dell’Eucaristia. Nessuno dovrà ostacolare questo momento. Nessuno dovrà impedire a Cristo la celebrazione della Cena. Lui sa anche che Giuda ha già preso accordi con i capi dei sacerdoti. Sapendo il luogo della Cena, avrebbe potuto indirizzare lì le guardie per operare la sua cattura e il piano di salvezza del Padre non si sarebbe potuto compiere. Nessuno deve sapere il luogo dove la Cena verrà celebrata. Basta che un solo discepolo lo sappia e tutti gli altri lo sapranno. Questa è la somma prudenza di Cristo: non rivelare il luogo della Cena.

Ecco la saggezza di Gesù nello Spirito Santo. Manda due dei suoi discepoli in città, senza dare alcuna precisa indicazione. Essi devono partire, entrare in Gerusalemme, là avrebbero incontrato un uomo con una brocca. A quei tempi era raro incontrare un uomo con una brocca. Le brocche di solito le portavano le donne. Non possono sbagliarsi. Non vi sono più uomini, ma uno solo. Incontrato quest’uomo, essi lo dovranno seguire. Dove lui giunge, dovranno chiedere al padrone di casa che indichi loro il posto dove preparare per la Pasqua. Nella casa vi è una stanza al piano superiore. Là essi dovranno preparare per Lui e per gli altri discepoli. Come si noterà, è una indicazione perfetta per chi viene incaricato, impossibile da identificare per chi non è stato mandato. Gesù di certo celebrerà la Pasqua senza alcun disturbo dall’esterno. Nessuno conoscerà il luogo. Né i suoi discepoli e né gli estranei. Nessuno lo potrà rivelare ad altri. Questa prudenza di prevenzione è obbligatoria per tutti. Senza questa prudenza ogni piano anche umano può essere rovinato. A volte una sola imprudenza è causa anche di morte. Spesso produce danni irreparabili, permanenti.

Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo. Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Altra altissima, divina prudenza Gesù la manifesta nel Cenacolo. Non permette che gli altri Apostoli vengano a conoscenza che il traditore è Giuda. Tutti devono sapere che uno di loro tradirà il Maestro, nessuno però dovrà individuare chi è colui che lo avrebbe tradito. Gesù è l’uomo della pace e della verità, della giustizia e della misericordia, della luce e del retto giudizio. Lui vuole che i suoi sappiano come comportarsi domani quando Lui non sarà più in mezzo ad essi. Allora dovranno camminare sempre nella più alta prudenza, saggezza, comunione dello Spirito Santo. Il male si annida non solo fuori di essi, ma anche in mezzo ad essi. Un male all’interno può rovinare la comunità, se non lo si sa governare con somma prudenza e sapienza. Spesso il corpo di Cristo è stato lacerato proprio per mancanza di prudenza. L’impudenza è un grande peccato. Può anche causare la non credibilità del corpo di Cristo all’esterno. Una correzione non prudente, lo svelamento di un peccato fatto senza prudenza può rovinare la Chiesa.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci sommamente prudenti.