vangelo del giorno

Quello che vuoi fare, fallo presto

Is 49,1-6; Sal 70,1-4a.5-6.15.17; Gv 13,21-33.36-38.
11 APRILE

Vivere ogni evento dalla luce e viverlo dalle tenebre dona allo stesso evento un frutto totalmente differente. Gesù vive dalla luce, nella luce, mosso e guidato dallo Spirito Santo il tradimento di Giuda. Lo vive nella più alta, sublime, profonda prudenza. Immaginiamo per un attimo che Gesù si alzi durante la cena e a voce alta e squillante accusi Giuda di tradimento, additandolo agli altri Undici. Costoro sono ancora persone dell’antico Testamento. Non vivono la Legge del Vangelo, non ancora camminano dietro la mitezza e l’umiltà di Gesù Signore. Nel Cenacolo la rissa sarebbe stata ingovernabile con esiti anche imprevisti, non da escludere la morte violenta di Giuda. Invece, vissuto con divina prudenza, nella luce dello Spirito Santo, si lascia a Giuda di fare ciò che ha deciso di fare e a Gesù di vivere quello che il Padre gli ha chiesto di vivere. Gesù non dipende dal tradimento di Giuda. Se dipendesse da esso, saprebbe come renderlo nullo, sempre nella luce e nella prudenza dello Spirito di Dio.

Giuda ha deciso di tradire, Gesù, vuole tradirlo, che lo faccia e lo faccia presto, al più presto. Dio può esortare a non fare il male, invitare perché desista da esso, minacciare le conseguenze eterne del suo peccato, ma non lo può privare della sua volontà. Per l’eternità l’uomo rimane uomo e l’inferno attesta la grave responsabilità di essere uomini, cioè di avere la vita nella nostra volontà, dalla nostra volontà. L’uomo, ogni uomo deve sapere, che ogni vendita della sua volontà al male, lo rende responsabile per l’eternità. Sulla terra può anche scherzare, giocare con la sua volontà. Dio però non scherza e non gioca con l’uomo. Rispetta sempre anche la volontà che si pone contro di Lui per distruggerlo, annientarlo, crocifiggerlo. La rispetta e si lascia crocifiggere, perché Lui mai potrà dipendere dalla volontà di un altro. Oggi è come se l’uomo fosse senza volontà. È come se gli altri fossero gli arbitri o i padroni della nostra vita. Tutto si vuole dagli altri e tutto dagli altri si attende. Ma l’uomo è volontà.

Dette queste cose, Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri.

Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.

Giuda può andare a tradire Cristo Gesù. Lui non dipende dal suo tradimento. La sua volontà è stata consegnata al Padre ed è il Padre che nello Spirito Santo lo muove e lo conduce. È divina questa visione che Gesù ci rivela della sua vita. Lui non è dagli altri. Lui è dal Padre. Quanti leggono la passione di Gesù come se tutto fosse dipeso da Giuda, sono anche loro figli delle tenebre e nulla conoscono della relazione tra il Padre e il Figlio che è vissuta tutta nello Spirito Santo. Nulla dipende dal peccato dell’uomo. Neanche l’incarnazione del Verbo è motivata dal peccato. Essa è pensata da Dio prima del peccato dell’uomo. Ed è questa la divina profondità dell’amore di Cristo Gesù: essendo uomo, vero uomo, si offre al Padre per la redenzione dei suoi fratelli.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la piena verità di Gesù.