Racconta quello che Dio ha fatto per te

Ci sono luoghi in cui Cristo non può entrare. Oggi Cristo è bandito dalla nostra società. È stato dichiarato Persona non gradita. Deve uscire dal nostro territorio. Non vi è spazio per Lui in nessuna attività dell’uomo. A Lui è stato chiesto di ritornarsene nel suo Cielo. La terra è degli uomini e gli uomini vivono pascolando, nutrendo, allevando porci. Se Cristo viene e manda in malora una mandria di porci solo per guarire un uomo, questo al mondo non sta bene. Prima le mandrie dei porci, dei cani, dei gatti, di ogni altro animale e poi l’uomo. Che l’uomo sia schiavo di Satana a chi importa? Importa però che un cane, un gatto, un qualsiasi altro animale venga “adottato”. Purtroppo così andava il mondo al tempo di Gesù e continua ad andare oggi.

Gesù se ne va. Chiede però all’uomo guarito di rimanere e di raccontare ai suoi compaesani ciò che il Signore ha fatto per lui. Ciò che era prima di incontrare Cristo e ciò che è dopo averlo incontrato. Ecco la sublime intelligenza, sapienza, acume di Cristo Signore. Lui se ne va. Resta l’uomo guarito. Lui si imbarca di nuovo e lascia il territorio. Vi rimane uno che diviene bocca, narratore della grande potenza di salvezza di Gesù Signore. È questo oggi il fallimento cristiano. Nei parlamenti, nelle corti, nei tribunali, nelle economie, nelle finanze, nelle scienze, nelle scuole, nelle università, dove sono i cristiani che narrano le grandi opere fatte da Cristo Signore? Dove sono i suoi discepoli che raccontano chi è Gesù e cosa è capace di fare? Nulla è più deleterio per un territorio della latitanza del cristiano. Quando un cristiano si nasconde, si chiude nella sua stanza, si mette sotto il moggio, è allora che la città degli uomini è avvolta dalle tenebre. Oggi tutto è nelle tenebre, perché il cristiano gioca con Cristo e con il mondo.

A nulla serve il cristiano delle messe domenicali se non diviene il cristiano della sua messa feriale celebrata e vissuta sul posto della sua missione e professione. A nulla serve un cristiano che dice di credere in Cristo, se poi non pensa come Cristo, non agisce come Cristo, perché si pone a servizio del mondo e del suo peccato. Dal mondo pagano Gesù è obbligato ad andarsene. A che serve che lui lasci in esso il miracolato, se poi costui si dimentica di ciò che era e di ciò che Cristo ha fatto lo ha fatto, e pensa a curare solo i suoi interessi, la sua immagine, omettendo di realizzare il fine per cui è stato lasciato nel territorio? Il cristiano non entra in politica per curare gli interessi degli uomini. Vi entra per curare gli interessi di Dio, dai quali scaturiscono gli interessi veri degli uomini. Chi trascura gli interessi di Dio, mai potrà curare gli interessi veri degli uomini. Curerà interessi falsi che non salvano né lui né gli altri.

Approdarono nel paese dei Gerasèni, che sta di fronte alla Galilea. Era appena sceso a terra, quando dalla città gli venne incontro un uomo posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava in casa, ma in mezzo alle tombe. Quando vide Gesù, gli si gettò ai piedi urlando, e disse a gran voce: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti prego, non tormentarmi!». Gesù aveva ordinato allo spirito impuro di uscire da quell’uomo. Molte volte infatti si era impossessato di lui; allora lo tenevano chiuso, legato con catene e con i ceppi ai piedi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi deserti. Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Legione», perché molti demòni erano entrati in lui. E lo scongiuravano che non ordinasse loro di andarsene nell’abisso. Vi era là una grande mandria di porci, al pascolo sul monte. I demòni lo scongiurarono che concedesse loro di entrare nei porci. Glielo permise. I demòni, usciti dall’uomo, entrarono nei porci e la mandria si precipitò, giù dalla rupe, nel lago e annegò.

Quando videro ciò che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nelle campagne. La gente uscì per vedere l’accaduto e, quando arrivarono da Gesù, trovarono l’uomo dal quale erano usciti i demòni, vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesù, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto riferirono come l’indemoniato era stato salvato. Allora tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Egli, salito su una barca, tornò indietro. L’uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedò dicendo: «Torna a casa tua e racconta quello che Dio ha fatto per te». E quello se ne andò, proclamando per tutta la città quello che Gesù aveva fatto per lui (Lc 8,26-39).

È verità eterna: il cristiano è posto da Dio nel mondo e in ogni sua istituzione perché curi gli interessi di Cristo. Solo curando gli interessi di Cristo, curerà gli interessi degli uomini. Se lui trascura gli interessi di Gesù Signore, nessun diritto degli uomini potrà mai curare. Gli manca la verità dell’uomo da costruire sulla nostra terra. Il cristiano è vero di domenica, se è vero nei giorni feriali. Se è falso nella politica è anche falso nella chiesa. Se è del mondo nell’economia, è del mondo anche quando si reca in chiesa a rendere culto a Dio. Essendo lui falso, anche il Dio che adora è falso, perché lo adora dalla falsità del suo cuore. Urge riflettere. Un cristiano squartato attesta che anche il suo Dio è squartato. Siamo nella piena falsità della mente.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci cristiani della feria secondo verità.