vangelo del giorno

Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te

Gen 3,9-15.20; Sal 97,1-4; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38.
8 DICEMBRE

Oggi, tutta la Chiesa, è invitata a rallegrarsi, gioire, esultare. Viene concepita colei che Dio ha scelto per essere la Madre del suo Figlio Unigenito, del suo Verbo Eterno. Maria non solo è concepita immacolata, cioè preservata in previsione dei meriti di Cristo Gesù da ogni macchia di peccato originale, ma anche è colmata da Dio di ogni grazia, verità, giustizia, santità. Dio fa di Lei la sua casa sulla terra. Lo Spirito Santo elegge il suo cuore a stabile dimora. Il Figlio abita in Lei, nell’attesa di farsi carne nel suo purissimo seno. Da questo momento il cuore di Maria è il vero tempio di Dio sulla nostra terra. Dio ha riversato in esso tutto il suo amore. Cristo Gesù l’ha avvolto con la sua grazia. Lo Spirito Santo lo governa con la sua verità e luce eterna, muovendo di fede in fede, obbedienza in obbedienza, carità in carità, giustizia in giustizia. Possiamo attestare che Maria è fin dal primo momento del suo concepimento vero riflesso dell’amore del Padre, della grazia di Cristo, della comunione dello Spirito Santo. Essa è modellata sul Padre, sul Figlio, sullo Spirito Santo. È la creatura che più di ogni altra è a vera immagine e a vera somiglianza del suo Creatore, Signore, Dio.

La contemplazione della Vergine Maria in questo giorno del suo concepimento deve creare nel nostro cuore una altissima verità. Se Maria per poter compiere la missione di Madre del Salvatore, ha avuto bisogno che tutta la Beata Trinità si ponesse all’opera per creare una Donna così santa, perfetta, vera, possiamo noi pensare di poter fare una sola opera di Dio, distaccandoci e separandoci da Lui? Se vogliamo obbedire a Dio, il Dio che è fuori di noi deve comandare e il Dio che è dentro di noi obbedire. Cristo Gesù che è fuori di noi deve volere l’opera e Cristo Gesù che è dentro di noi compierla. Lo Spirito Santo che è verità esteriore deve divenire verità interiore, verità nella carne, perché possa operare verità nei cuori. È il Dio dentro di noi che deve operare la redenzione del mondo, ma non la può operare senza di Dio, se noi non gli offriamo un corpo, uno spirito, un cuore, un’anima santificati, perfetti in ogni virtù. Se il Dio dentro di noi è povero, piccolo, insignificante, appena abbozzato, anche l’opera sarà povera, piccola, insignificante, appena abbozzata. Se il Dio dentro di noi è morto, anche l’opera sarà morta. Ecco l’impegno del cristiano: fare crescere Dio in lui.

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

La confusione cristiana proprio in questo consiste: nel non avere un Dio forte, vero, giusto, santo in noi. Avendo ciascuno un Dio assai povero, da questa povertà parla ed opera. Essendo questo Dio senza alcuna identità, anche le nostre parole saranno senza alcuna identità cristiana. Ma senza identità cristiana, sono parole anche senza identità umana. La confusione veritativa, soprannaturale, celeste, divina, diviene confusione antropologica, morale, relazione, comportamentale. C’è urgente bisogno di fare vero il Dio dentro di noi. Finché il Dio dentro di noi non sarà vero, il Dio fuori di noi mai potrà incidere secondo verità in noi e né per noi nel mondo. In Maria il Dio vero in Lei si fa carne e dalla sua carne è dato al mondo come il suo solo unico vero Dio.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il nostro Dio si santissimamente vero in noi.