vangelo del giorno

SAPENDO CHE ORMAI TUTTO ERA COMPIUTO

Is 52,13-53,12; Sal 30; Eb 4,14-16; 5,7-9; Gv 18,1-19,42
30 MARZO

Sappiamo che tutto in Gesù è compimento della Parola del Padre, sia della Parola contenuta nella Legge, nei Profeti e nei Salmi, e sia di quella Parola o di quel comando che il Padre, nella perfetta comunione di sapienza, intelligenza, conoscenza, dava al Figlio suo attimo per attimo. Con assoluta certezza di fede, dobbiamo affermare che nulla Cristo Signore ha fatto partendo dal suo cuore, ma tutto sempre partendo dal cuore del Padre, per purissima, immediata, obbedienza, senza mai nulla omettere. Prima di consegnare il suo spirito, Gesù manifesta la coscienza che fino a questo momento tutto da Lui era stato compiuto. Leggendo allora: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé”, dobbiamo concludere necessariamente che il dono della Madre al discepolo e del discepolo alla Madre è purissima volontà del Padre, alla quale Gesù dona compimento. Questo dono non è un fatto “cristologico”, cioè riguardante la Persona o la volontà di Gesù, la Madre sua e il discepolo. È invece un fatto altissimamente “teologico”. Se è “teologico”, esso fa parte della fede in Dio e oggi e domani tutti coloro che fanno riferimento al Dio di Abramo, come sono obbligati a credere in Cristo Gesù dono di salvezza e di redenzione, così sono anche obbligati a prendere Maria come loro vera Madre. È necessità di fede, non di devozione. Se fosse necessità di devozione, uno potrebbe anche farne a meno. Potrebbe sembrare o essere vista la cosa come un di più. Invece non è un di più. È la vera via della fede, come la fede in Cristo è la vera via della fede. Maria è vero dono del Padre.

Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. E i soldati fecero così. Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

Il dono della Madre al discepolo e del discepolo alla Madre, non è neanche evento “ecclesiologico”, nel senso che è stata la Chiesa a propagandare, diffondere, inculcare la fede in questa relazione di Madre e di Figlio. La Chiesa non ha il potere di creare vie di fede che non vengano dal cuore del Padre. Come Cristo è dal cuore del Padre, il dono di Maria è dal cuore del Padre, il dono della Chiesa è dal cuore del Padre. Se il discepolo non prende Maria nella sua casa, mai darà compimento alla Parola di Dio. Manca alla sua vita una via essenziale per vivere la sua fede. Cristo è essenziale. Lo Spirito è essenziale. La Chiesa è essenziale. La Parola è essenziale. La grazia dei sacramenti è essenziale. Maria è essenziale. C’è differenza tra essenza e devozione. È l’essenza che sempre si deve trasformare in amore. La Madre è dono di Dio.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vivere di vera essenza.