vangelo del giorno

Si mise a insegnare loro molte cose

8 FEBBRAIO (Mc 6,30-34)


Insegnamento vero, fedele, non fatto di pensieri umani, riferimento e annunzio, spiegazione e illuminazione del pensiero di Dio, è questa l’opera di ogni missionario della Beata Trinità sulla nostra terra. Per insegnare Dio, si deve conoscere Dio, per insegnare Cristo si deve conoscere Cristo, per insegnare lo Spirito Santo si deve dimorare in Lui, per insegnare la Chiesa occorre essere santi. La santità non è soltanto quella morale, è soprattutto quella ontologica. È l’abitazione del missionario in Dio e nella Chiesa, è partecipazione della natura di Dio e della Chiesa. Sempre il Signore ha rivelato per via profetica che la colpa del popolo ricade sui missionari della sua verità e della sua Parola, quando costoro travisano, tradiscono, oscurano, riducono a menzogna il pensiero di Dio e al suo posto proclamano il pensiero dell’uomo. 

Tu dirai loro: Così dice il Signore: Forse chi cade non si rialza e chi sbaglia strada non torna indietro? Perché allora questo popolo continua a ribellarsi, persiste nella malafede, e rifiuta di convertirsi? Ho ascoltato attentamente: non parlano come dovrebbero. Nessuno si pente della sua malizia, e si domanda: “Che cosa ho fatto?”. Ognuno prosegue la sua corsa senza voltarsi, come un cavallo lanciato nella battaglia. La cicogna nel cielo conosce il tempo per migrare, la tortora, la rondinella e la gru osservano il tempo del ritorno; il mio popolo, invece, non conosce l’ordine stabilito dal Signore. Come potete dire: “Noi siamo saggi, perché abbiamo la legge del Signore”? A menzogna l’ha ridotta lo stilo menzognero degli scribi! I saggi restano confusi, sconcertati e presi come in un laccio. Ecco, hanno rigettato la parola del Signore: quale sapienza possono avere? Per questo darò le loro donne a stranieri, i loro campi ai conquistatori, perché dal piccolo al grande tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna. Curano alla leggera la ferita della figlia del mio popolo, dicendo: “Pace, pace!”, ma pace non c’è. Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire. Per questo cadranno vittime come gli altri; nell’ora in cui li visiterò, crolleranno, dice il Signore. Li mieto e li anniento – oracolo del Signore –; non c’è più uva sulla vite né fichi sul fico, anche le foglie sono avvizzite. Ho procurato per loro degli invasori. “Perché ce ne stiamo seduti? Radunatevi ed entriamo nelle città fortificate e moriamo in esse, poiché il Signore, nostro Dio, ci fa perire. Egli ci fa bere acque avvelenate, perché abbiamo peccato contro il Signore. Aspettavamo la pace, ma non c’è alcun bene, il tempo della guarigione, ed ecco il terrore!”. Da Dan si sente lo sbuffare dei suoi cavalli; al rumore dei nitriti dei suoi destrieri trema tutta la terra. Vengono e divorano la terra e quanto in essa si trova, la città e i suoi abitanti. Ecco, sto per mandarvi serpenti velenosi contro i quali non esiste incantesimo, e vi morderanno». Oracolo del Signore. Senza rimedio cresce il mio dolore, e il mio cuore viene meno. Ecco, odo le grida della figlia del mio popolo da una terra sconfinata: «Non c’è il Signore in Sion, il suo re non vi abita più?». «Perché mi hanno provocato all’ira con i loro idoli e con nullità straniere?». «È passata la stagione della messe, è finita l’estate e noi non siamo stati salvati». Per la ferita della figlia del mio popolo sono affranto, sono costernato, l’orrore mi ha preso. Non v’è più balsamo in Gàlaad? Non c’è più nessun medico? Perché non si cicatrizza la ferita della figlia del mio popolo? Chi farà del mio capo una fonte di acqua, dei miei occhi una sorgente di lacrime, per piangere giorno e notte gli uccisi della figlia del mio popolo? (Cfr. Ger. 8,1-23). 

Cristo Gesù è il perfettissimo rivelatore del Padre. Come vero uomo, lui non solo partecipa della luce dello Spirito Santo, questa luce è in Lui tutta, senza alcuna ombra.

Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Gesù può insegnare al popolo tutto Dio, in tutto il suo mistero trinitario, perché come vero uomo, possiede tutto il mistero, essendo divenuto parte inseparabile, indivisibile, ma anche inconfondibile con esso. Gesù parla di sé e parla di Dio, parla di Dio e parla di sé. Rivelando se stesso, rivela il Padre e lo Spirito Santo e viceversa.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci partecipi di Cristo Gesù.