Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”

Sappiamo che Dio ha fatto il cielo, la terra e quanto vi è in essi con la sola Parola. “Dio dice e le cose sono”. Sappiamo che l’uomo è stato fatto ad immagine di Dio. Poiché a sua immagine e somiglianza, anche lui deve usare la sua parola solo per creare, mai per distruggere, mai per abbattere, mai per il male, sempre per il bene. Perché la parola dell’uomo fosse eternamente simile alla Parola creatrice di Dio, vi era una Legge eterna da osservare: all’uomo era stato chiesto di essere sempre dalla Parola del suo Dio e così la sua parola sarebbe stata sempre una parola creatrice di ogni bene. Eva volle essere dalla parola di Satana. Adamo dalla parola di Eva, che era già dalla parola di Satana. In questo istante avviene la corruzione dell’uomo e la sua parola, da parola creatrice di bene, è divenuta parola creatrice di male. È sempre parola creatrice, ma di male e non più di bene. Quando diverrà parola creatrice di bene? Nel momento in cui la sua natura si ricomporrà e ritornerà ad essere natura di bene. Questa ricomposizione potrà essere operata solo dall’onnipotente grazia di Gesù Signore. Quanti non si lasciano ricomporre da Cristo nella natura, divenendo in Lui, per opera dello Spirito Santo, natura cristificata e spirituale, diranno sempre una parola creatrice di male, perché parola proveniente da una natura che non si è trasformato in bene. La natura di male produce parole di male.

Gesù chiede ai suoi discepoli che abbiamo sempre una parola di verità. Il loro sì va detto sempre al bene, secondo la volontà di Dio scritta per essi. Il non va detto al male, perché contrario alla volontà di Dio. Va detto il no anche al bene, se non è un bene conforme alla volontà particolare di Dio, scritta o detta per lui. Il sì e il no non vanno detti al solo bene e male morale generale, ma anche a ciò che è il bene e il male particolare, personale. Prendiamo un ministro di Dio, un presbitero. Qual è il suo sì e quale dovrà essere il suo no? Il suo sì deve essere ad ogni servizio dell’uomo nelle cose che riguardano Dio. Il no deve essere per tutte quelle cose, anche santissime, che non riguardano Dio, la sua verità, il suo regno, la sua grazia. Pietro da pescatore di pesci nel Mare di Galilea fu fatto da Gesù un pescatore di uomini. Lui dovrà lasciare la rete, la barca, il padre, i garzoni e camminare dietro Cristo per imparare come si pescano uomini, dalla barca particolare, che è la croce, Se però il ministro non si conforma all’essere di Cristo, lascerà la croce, riprenderà la barca. Certo, potrà sfamare molti cuori, riempirà il ventre di cibi succulenti, ma di certo lascerà vuote le reti del regno. Ma oggi si dice che tutti andranno nel regno eterno. A che serve dedicare la propria vita ad una cosa inutile? Meglio spenderla per qualcosa di utile per il corpo e per la terra. E così l’inferno si riempie.

Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno (M6 5,33-37).

Il cristiano è chiamato a dire il suo sì a tutto il Vangelo, a tutta la Parola di Cristo Gesù. Deve dire il suo no a tutto ciò che non è Parola, non è Vangelo, non è sana dottrina della Chiesa. Se dice il suo sì alla parola degli uomini, non lo potrà mai dire alla Parola di Cristo. Sono due cose inconciliabili. Se dice il suo sì alla parola dei grandi ed illuminati teologi che negano l’inferno, di certo non lo potrà dire alla Parola di Gesù che ci avvisa a mettere ogni attenzione per non finire nella perdizione eterna, la cui strada e larga e spaziosa. La vita del cristiano è tutta dal suo sì e dal suo no. Eva disse no a Dio e sì al diavolo. Fu la morte per l’intera umanità. La Vergine Maria disse sì a Dio e no a Satana, al quale ha schiacciato la testa, e la vita ritornò a risplendere sulla nostra terra in Cristo suo Figlio e nostro Signore. Così anche i santi hanno detto sì alla Parola di Cristo Gesù e per essi la luce di Gesù ha cambiato il cuore di molte persone. Il loro sì ha manifestato la bellezza del cielo sulla nostra terra. Essi hanno rivelato al mondo cosa è la vera salvezza: l’uscita dal mondo delle tenebre e l’entrata nel mondo della luce. L’abbandono del male in ogni sua forma e manifestazione per abbracciare il bene, la luce, la verità, la giustizia, la santità nella misericordia e nella grande carità, nel perdono e nella pace. Un cristiano che rimane fedele al suo sì, diviene fonte di vita eterna per il mondo intero. Ma anche un cristiano che dice no alla Parola di Gesù, e si schiera con quanti dicono sì a Satana, diviene per la terra una vera sciagura. Questo vale anche per un ministro ordinato. Un vescovo, un presbitero che dicono sì a Cristo secondo la sua Parola, sono causa di salvezza e di redenzione. Se invece dicono no a Cristo, e un sì a se stessi o agli altri uomini, diventano una piaga per l’intera umanità, perché viene privata della luce, della grazia, della giustizia, della verità di Cristo Gesù. Senza Cristo, il mondo non può vivere perché è Cristo la vita del mondo. Senza un ministro ordinato che dice il suo sì pieno a Cristo, il mondo non può vivere, perché è il ministro ordinato il portatore di Cristo, vita del mondo ad ogni cuore. Il sì e il no sono la vita non solo di chi li dice, ma del mondo intero. Per un sì a Dio viene la vita. Per un no a Lui la morte distrugge la terra.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci essere un sì pieno per Cristo.