vangelo del giorno

Sia per te come il pagano e il pubblicano

7 SETTEMBRE (Mt 18,15-20)


La Chiesa di Cristo Gesù non può essere infangata dal peccato dei suoi figli. Ognuno è obbligato a conservare santo il corpo di Cristo Signore. Tutto è dalla santità del corpo. Lo Spirito Santo viene versato sul mondo dalla santità di questo corpo. Se esso viene insudiciato, infangato, offuscato nella sua bellezza divina, diviene opaco, non più trasparente, non più attraente. La Chiesa deve attrarre a sé ed attrae per mezzo della sua bellezza spirituale. Un’anima sporca non attrae al Signore. Senza attrazione, tutte le opere di apostolato sono nulle, vane. Sono prive di vera santità.

Come fare perché la Chiesa sia sempre attraente in tutti i suoi figli? Gesù indica alcune regole fondamentali che sempre dovranno accompagnarla. Una di queste regole viene chiamata comunemente: correzione fraterna. Il fratello commette una colpa contro il fratello. Il fratello offeso si reca dall’offensore e lo invita a retrocedere dalla sua colpa. Gli chiede di ristabilire la pace. Tra i fratelli sempre si deve vivere in pace. Nel corpo di Cristo mai dovranno regnare guerre, divisioni, scissioni, antipatie, malumori, odii, rancori, separazioni e cose del genere. Il corpo di Cristo è uno e la sua unità deve sempre brillare più di ogni altra cosa. Due cuori uniti sono spettacolo per il mondo.

Se l’offensore ascolta e ritorna nella pace, la questione deve considerarsi conclusa. Il passato si perdona, si cancella. Non c’è più ricordo di esso. Se invece non ascolta, l’offeso deve prendere due testimoni e fare all’offensore una ammonizione ufficiale, secondo la legge. I due testimoni devono attestare che l’offesa è reale e anche il pentimento dovrà essere reale, il ritorno nella verità, reale. La pace del corpo esige anche l’umiltà di riconoscere il proprio peccato, la propria colpa, il proprio errore. Se dopo questa ammonizione secondo la Legge, il reo si pente e rientra nella verità della giustizia, la cosa deve morire all’istante. La pace fatta e sigillata toglie ogni ulteriore controversia. Il peccato è condonato. Il reo viene assolto. 

Se però l’offensore persiste nel non riconoscere la sua colpa, persevera nella sua superbia di non voler chiedere perdono per il peccato commesso, allora è giusto che della questione si interessi la comunità nella sua autorità decisionale. È l’appello supremo dell’offensore contro il reo. Anche questo estremo ed ultimo ricorso si riveste di un solo significato: aiutare il peccatore nel suo cammino di vera conversione. Quanto lui ha fatto è un male. Il male va tolto dal cuore, se lo si vuole togliere dalla comunità dei discepoli di Gesù Signore. Quanti hanno autorità garantiscono in modo imparziale, secondo solo verità del Vangelo. Il peccatore si pente e la pace viene ristabilita.

Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

La comunità cristiana vive di pace e la pace è solo nel ritorno del peccatore nella verità e nella carità di Cristo Gesù. È nella confessione dei propri peccati. È nella riconciliazione di tutti i suoi membri. È nella ripresa del cammino evangelico interrotto. È anche nell’accogliere l’ammonizione fraterna perché si smetta di peccare e si percorrere una via di sola luce. Cerca veramente la pace chi sa umiliarsi dinanzi a Dio e agli uomini. È proprio questa la nostra grandezza spirituale: riconoscere i propri peccati, chiedendo perdono sia a Dio che agli uomini. Non solo a Dio, ma anche agli uomini. Un cristiano necessariamente è umile, mai lui potrà essere superbo. Sarebbe altrimenti una contraddizione, un controsenso, una grave anomalia. 

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci piccoli, umili, semplici.