vangelo del giorno

Signore, se vuoi, puoi purificarmi

11 GENNAIO (Lc 5,12-16)


Gesù è un osservato speciale. Qualsiasi cosa Lui faccia o dica è passata al setaccio della legge antica e della ritualità del tempo e se in qualche cosa è trovato mancate, subito viene accusato di essere un distruttore delle buone tradizioni dei padri. Lui purifica il lebbroso, ma anche lo invia al sacerdote, incaricato a quei tempi per la constatazione dell’avvenuta guarigione e per compiere il rito di purificazione per il suo inserimento in seno alla comunità. La ritualità andava osservata con scrupolosa osservanza. Il tempo di dichiararla obsoleta, non più utile, non era ancora giunto. 

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Questa è la legge che si riferisce al lebbroso per il giorno della sua purificazione. Egli sarà condotto al sacerdote. Il sacerdote uscirà dall’accampamento e lo esaminerà: se riscontrerà che la piaga della lebbra è guarita nel lebbroso, ordinerà che si prendano, per la persona da purificare, due uccelli vivi, puri, legno di cedro, panno scarlatto e issòpo. Il sacerdote ordinerà di immolare uno degli uccelli in un vaso di terracotta con acqua corrente. Poi prenderà l’uccello vivo, il legno di cedro, il panno scarlatto e l’issòpo e li immergerà, con l’uccello vivo, nel sangue dell’uccello sgozzato sopra l’acqua corrente. Ne aspergerà sette volte colui che deve essere purificato dalla lebbra; lo dichiarerà puro e lascerà andare libero per i campi l’uccello vivo. Colui che è purificato si laverà le vesti, si raderà tutti i peli, si laverà nell’acqua e sarà puro. Dopo questo potrà entrare nell’accampamento, ma per sette giorni resterà fuori della sua tenda. Il settimo giorno si raderà tutti i peli, il capo, la barba, le ciglia, insomma tutti i peli; si laverà le vesti e si bagnerà il corpo nell’acqua e sarà puro. 

L’ottavo giorno prenderà due agnelli senza difetto, un’agnella di un anno senza difetto, tre decimi di efa di fior di farina, impastata con olio, come oblazione, e un log di olio; il sacerdote che compie il rito di purificazione presenterà l’uomo che si purifica e le cose suddette davanti al Signore, all’ingresso della tenda del convegno. Il sacerdote prenderà uno degli agnelli e lo presenterà come sacrificio di riparazione, con il log d’olio, e li offrirà con il rito di elevazione davanti al Signore. Poi scannerà l’agnello nel luogo dove si scanna la vittima per il peccato e l’olocausto, cioè nel luogo santo. Come il sacrificio per il peccato, anche quello di riparazione spetta al sacerdote: è cosa santissima. Il sacerdote prenderà del sangue della vittima per il sacrificio di riparazione e lo metterà sul lobo dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della mano destra e sull’alluce del piede destro. Poi, preso un po’ d’olio dal log, lo verserà sulla palma della sua mano sinistra; intingerà il dito della destra nell’olio che ha nella palma sinistra, con il dito spruzzerà sette volte quell’olio davanti al Signore. Quanto resta dell’olio che tiene nella palma della mano, il sacerdote lo metterà sul lobo dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della mano destra e sull’alluce del piede destro, insieme al sangue della vittima del sacrificio di riparazione. Il resto dell’olio che ha nella palma, il sacerdote lo verserà sul capo di colui che si purifica; il sacerdote compirà per lui il rito espiatorio davanti al Signore. Poi il sacerdote offrirà il sacrificio per il peccato e compirà il rito espiatorio per colui che si purifica della sua impurità. Quindi scannerà l’olocausto. Offerto l’olocausto e l’oblazione sull’altare, il sacerdote compirà per lui il rito espiatorio e sarà puro (Lev 14,1-20). 

Sempre il buon operaio del Vangelo deve sapere, nella scienza, sapienza, intelligenza dello Spirito Santo, quando è il tempo di innovare una tradizione antica e quando ancora la si deve osservare, rispettare. Molta pastorale fallisce perché si prendono decisioni anzi tempo, fuori tempo, in tempi ancora non pronti, oppure non sufficientemente preparati. Il Signore sempre prepara i suoi tempi di intervento. 

Mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’ invece a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro». Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.

Chi non è nello Spirito Santo cade sempre in grande errore. Oggi la Chiesa combatte battaglie inutili, dannose. Vuole abrogare certe modalità, ma i tempi non sono pronti. Niente essa fa per preparare ogni cosa. Si agisce alla cieca. È il fallimento.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la verità del tempo.