vangelo del giorno

Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene

17 MAGGIO (Gv 21,15-19)

Mai nell’Antico Testamento era avvenuta una cosa simile. Mai il Signore ha chiesto un amore superiore ad ogni altro amore verso di Lui prima di affidare la missione profetica. Tutto invece scaturiva dall’amore del Signore per l’uomo da salvare. Geremia ci rivela che lui era stato sedotto da Dio e per questo era come legato a Lui da un vincolo indistruttibile che lo spingeva sempre in avanti nel suo ministero profetico.

Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno; ognuno si beffa di me. Quando parlo, devo gridare, devo urlare: «Violenza! Oppressione!». Così la parola del Signore è diventata per me causa di vergogna e di scherno tutto il giorno. Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!». Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo. Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all’intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo». Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché non avranno successo, sarà una vergogna eterna e incancellabile. Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa! Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori. Maledetto il giorno in cui nacqui; il giorno in cui mia madre mi diede alla luce non sia mai benedetto. Maledetto l’uomo che portò a mio padre il lieto annuncio: «Ti è nato un figlio maschio», e lo colmò di gioia. Quell’uomo sia come le città che il Signore ha distrutto senza compassione. Ascolti grida al mattino e urla a mezzogiorno, perché non mi fece morire nel grembo; mia madre sarebbe stata la mia tomba e il suo grembo gravido per sempre. Perché sono uscito dal seno materno per vedere tormento e dolore e per finire i miei giorni nella vergogna? (Ger 20,7-18).

Con Pietro tutto cambia Nel Nuovo Testamento si è investiti di un ministero di amore, di un ufficio di carità, di un servizio di pietà nella verità. Più alti si è nella responsabilità di salvezza verso gli altri e più grande dovrà essere l’amore per Gesù. Poiché Pietro deve pascere pecore e agnelli, cioè tutta la Chiesa dell’amore di Cristo e della sua verità, a lui Gesù chiede un amore più grande di tutti gli altri discepoli. È come se uno dovesse dispensare ai suoi fratelli ogni giorno un carico d’oro purissimo. Costui è obbligato ad possedere oro in quantità illimitata, più di ogni altro al mondo, altrimenti mai potrà assolvere al suo obbligo. Nessuno può distribuire ciò che non possiede.

Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Pietro dovrà ricolmare di tutto l’amore di Gesù, della sua carità, fede, speranza, santità, giustizia, verità ogni credente in Lui. Le sue capacità di amore dovranno essere in tutto come quelle di Cristo Gesù. Lui ha il posto di Cristo Gesù. Lui è il fondamento visibile dell’unità di tutta la Chiesa, a causa di questo ufficio e questo ministero, il suo amore mai dovrà essere poco. Dovrà essere sempre molto, moltissimo, più di quello di tuta la Chiesa in ogni suo membro, dal momento che ogni discepolo dovrà gustare quanto puro e quanto santo è il suo amore per Gesù Signore. Pietro e Gesù non dovranno essere due amori separati e distinti, ma un solo amore, una sola verità, un solo sacrificio, un solo martirio. Più Pietro diventerà con Gesù una cosa sola, una sola vita e più potrà assolvere al suo ufficio. Se si distaccherà da Cristo Signore, sarà sempre infallibile nella verità che dona, ma sarà una verità priva di amore che non salva.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci una cosa sola con Gesù.