vangelo del giorno

Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?

1 OTTOBRE (Lc 9,51-56)

Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù che sul modello del profeta Elia attesti la sua verità. Elia ha incenerito gli inviati del re ed anche Gesù deve incenerire i suoi nemici.

Dopo la morte di Acab, Moab si ribellò a Israele. Acazia cadde dalla finestra della stanza superiore a Samaria e rimase ferito. Allora inviò messaggeri con quest’ordine: «Andate e interrogate Baal-Zebùb, dio di Ekron, per sapere se sopravviverò a questa mia infermità». Ma l’angelo del Signore disse a Elia, il Tisbita: «Su, va’ incontro ai messaggeri del re di Samaria e di’ loro: “Non c’è forse un Dio in Israele, perché dobbiate andare a consultare Baal-Zebùb, dio di Ekron? Pertanto così dice il Signore: Dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma certamente morirai”». Ed Elia se ne andò. I messaggeri ritornarono dal re, che domandò loro: «Perché siete tornati?». Gli dissero: «Ci è venuto incontro un uomo che ci ha detto: “Su, tornate dal re che vi ha inviati e ditegli: Così dice il Signore: Non c’è forse un Dio in Israele, perché tu debba mandare a consultare Baal-Zebùb, dio di Ekron? Pertanto, dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma certamente morirai”». Domandò loro: «Qual era l’aspetto dell’uomo che è salito incontro a voi e vi ha detto simili parole?». Risposero: «Era un uomo coperto di peli; una cintura di cuoio gli cingeva i fianchi». Egli disse: «Quello è Elia, il Tisbita!».

Allora gli mandò un comandante di cinquanta con i suoi cinquanta uomini. Questi salì da lui, che era seduto sulla cima del monte, e gli disse: «Uomo di Dio, il re ha detto: “Scendi!”». Elia rispose al comandante dei cinquanta uomini: «Se sono uomo di Dio, scenda un fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta». Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta. Il re mandò da lui ancora un altro comandante di cinquanta con i suoi cinquanta uomini. Questi gli disse: «Uomo di Dio, ha detto il re: “Scendi subito”». Elia rispose loro: «Se sono uomo di Dio, scenda un fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta». Scese il fuoco di Dio dal cielo e divorò lui e i suoi cinquanta. Il re mandò ancora un terzo comandante di cinquanta con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo comandante di cinquanta salì e, giunto, cadde in ginocchio davanti a Elia e lo supplicò: «Uomo di Dio, sia preziosa ai tuoi occhi la mia vita e la vita di questi tuoi cinquanta servi. Ecco, è sceso un fuoco dal cielo e ha divorato i due primi comandanti di cinquanta con i loro uomini. Ora la mia vita sia preziosa ai tuoi occhi». L’angelo del Signore disse a Elia: «Scendi con lui e non aver paura di lui». Si alzò e scese con lui dal re e gli disse: «Così dice il Signore: “Poiché hai mandato messaggeri a consultare Baal Zebùb, dio di Ekron – non c’è forse un Dio in Israele per consultare la sua parola? –, per questo, dal letto, su cui sei salito, non scenderai, ma certamente morirai”». Difatti morì, secondo la parola del Signore pronunciata da Elia. Al suo posto divenne re suo fratello Ioram, nell’anno secondo di Ioram figlio di Giòsafat, re di Giuda, perché egli non aveva un figlio (2Re 1,1-17).

Giacomo e Giovanni ancora sono assai lontani dal mistero di Gesù, che non è solo vero profeta, è anche il Messia, Colui che non deve distruggere l‘uomo, bensì vivificarlo. Non lo deve annientare, ma ricostruire; non uccidere, ma risuscitare.

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Gesù non è venuto per far piovere il fuoco dal Cielo per la distruzione fisica dell’uomo. Lui è venuto per un altro fuoco. Lui dovrà fare scendere il fuoco dello Spirito Santo. Prima però dovrà Lui morire sulla croce, perché è dal suo corpo trafitto che il fuoco dello Spirito, sotto forma di acqua, sgorgherà e inonderà il mondo.
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi (At 1,1-4).

Gli Apostoli sempre tentano Gesù. Gli suggeriscono soluzioni non secondo Dio.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, inseriteci nel mistero di Gesù.