vangelo del giorno

Tenetevi lontani da ogni cupidigia

17 OTTOBRE (Lc 12,13-21)

Gesù è Mediatore, anzi è il Mediatore unico, non però tra uomo e uomo, ma tra Dio e l’uomo. Quest’uomo vuole che Gesù faccia da mediatore tra lui e suo fratello. Gli chiede di convincere il fratello perché divida l’eredità. Non c’è pace tra gli uomini, se non c’è pace con Dio. La pace è solo quando un uomo accoglie la volontà di Dio come sua propria volontà. Né quest’uomo, né il fratello l’avrebbero accolta. Loro vogliono trovare la pace, ma fuori di ogni divina ed eterna volontà sulla loro vita. Visti con la volontà di Dio tutti i problemi sono risolvibili in un istante. Anzi, il problema neanche esiste, non si pone. Gesù ci ha già rivelato cosa vuole il Signore: l’arrendevolezza.

Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle (Mt 5,38-42).

San Giacomo, grande esperto di sapienza evangelica, indica la via dell’arrendevolezza a tutti i discepoli di Gesù. Nessuno di essi deve vivere di sapienza carnale, diabolica, infernale. Cristiano è chi imita Gesù Signore, il Servo del Padre, che diede anche il suo corpo a coloro che glielo hanno chiesto per inchiodarlo sulla croce.

Chi tra voi è saggio e intelligente? Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza. Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non dite menzogne contro la verità. Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrestre, materiale, diabolica; perché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia (Gc 3,13-18).

Il cristiano deve essere libero da ogni attaccamento alle cose della terra. Lui deve essere un consegnato alla Provvidenza del Padre. La cupidigia neanche la deve conoscere. Il suo cuore deve essere libero per poter amare come ha amato il suo Maestro, fino al dono totale di sé. Le cose sono di chi ne ha bisogno, sempre.

Uno della folla gli disse: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Ogni uomo deve nutrire sia il corpo che l’anima. Più si nutre il corpo e più l’anima deperisce e si prepara per la dannazione eterna. Più invece si nutre l’anima e più si prepara il corpo per la sua gloriosa risurrezione in Cristo Signore. Per nutrire l’anima occorrono granai più grandi di quelli costruisti dall’uomo stolto della parabola. In questi granai si deve ammassare tutto il raccolto non solo di un anno, ma di un’intera vita. Lo si conserva in un solo modo: trasformandolo in opere di carità, in elemosine. L’anima si nutre solo se viene operato questo cambio. Se invece si ammassano le cose nella loro materialità, l’anima non si nutre, il corpo lo si ammala, è la perdizione eterna. Sono molte le persone che si ammalano e anche muoiono per aver dato molto al loro corpo. Ma anche si dannano per non aver dato niente all’anima. Invece si dona poco al corpo, si dona molto all’anima con il cambio in carità, ci si apre la via per una gloria eterna. È questa la vera saggezza evangelica, la saggezza arrendevole di San Giacomo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la vera saggezza.