vangelo del giorno

Ti rendo lode, o Padre

Bar 4,5-12.27-29; Sal 68,33-37; Lc 10,17-24.
7 OTTOBRE
Osserviamo il mondo. I potenti della terra tutti lo vogliono governare, dominare. Essendo il mondo uno e i potenti tanti, anzi molti, ognuno di essi è contro gli altri e per essere il primo e non il secondo, ognuno sacrifica alla sua stoltezza, alimentata da una superbia sempre più mostruosa tutte le sue energie migliori, non solo quanto a denaro, ma soprattutto quanto ad intelligenza, scienza, e molti di più quanto ad uomini, in modo particolare giovani che vedono la loro vita perduta per sempre, perché sacrificata al desiderio dei potenti di governare il mondo. Quante vite umane costa una guerra? Quanti giovani vengono sacrificati ad essa? Quante intelligenze lavorano per la vanità, anziché per aiutare la vita perché sia liberata da povertà, miseria, malattie e infiniti dolori? Quanta ricchezza va spesa per creare morti, stragi, distruzioni? Questa è la grande stoltezza del mondo e dei suoi grandi, tutti sotto il potente governo di Satana e la sua pesante schiavitù. Satana prima crea i superbi e i potenti e poi li mette gli uni contro gli altri. Questa è la sua astuzia e questa la sua strategia, facendo loro credere che tutti lavorino per il più grande bene. Una profezia di Geremia ci viene in aiuto.

Dirai a questo popolo: Così dice il Signore, Dio d’Israele: Ogni boccale va riempito di vino. Essi ti diranno: “Non lo sappiamo forse che ogni boccale va riempito di vino?”. Tu allora risponderai loro: Così dice il Signore: Ecco, io renderò tutti ubriachi gli abitanti di questo paese, i re che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme. Poi li sfracellerò, gli uni contro gli altri, i padri e i figli insieme. Oracolo del Signore. Non avrò pietà né li risparmierò né per compassione mi tratterrò dal distruggerli» (Ger 13,12-114).

Stoltezza, idolatria, empietà nefandezza, abomini, immoralità producono questi frutti di male. La superbia sempre mette gli uomini gli uni contro gli altri, non solo nel mondo, ma anche nella religione, nella Chiesa, nella fede. Quanta è invece differente la strategia di Gesù. Anche Lui vuole conquistare il mondo, ma non per renderlo schiavo, asservirlo alla superbia e alla stoltezza. Lui lo vuole conquistare per ridarlo a Colui al quale esso appartiene per creazione. Come lo conquista? Scegliendo i più piccoli,  più poveri, i più miseri della terra e donando loro il potere di liberarlo dalle tenebre per condurlo nella sua luce. I discepoli non vanno per combattere contro gli uomini, ma contro le tenebre e il principe di esse che domina e governa il mondo. Gesù esulta perché vede i frutti della sua opera. Vede questi uomini, i più piccoli della terra, che operano per il più grande bene dell’umanità. Questa è purissima grazia del Padre suo.

I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

I potenti distruggono la terra e l’umanità. Essi hanno sete satanica e fame diabolica di dominio e di governo. I semplici, gli umili, l’esercito senza esercito e senza armi di Gesù Signore, vivono la loro missione per portare luce, verità, giustizia, carità, amore, misericordia, consolazione nel cuore di ogni uomo. Gesù li ammonisce severamente. Chiede loro di non gioire perché capaci di scacciare Satana dai cuori, dalle menti, dai corpi. La loro gioia dovrà essere una sola: scrivere ogni giorno i loro nomi nei cieli. Come si scrivono i nomi? Rimanendo nella più grande umiltà e servendo per amore.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci miti e umili di cuore.