vangelo del giorno

Tutto è stato dato a me dal Padre mio

3 DICEMBRE (Lc 10,21-24)

Chi è Gesù che sta per venire. Non è un semplice legato, un plenipotenziario, un mediatore dai poteri assoluti. Non è uno come gli antichi profeti. Non è neanche un nuovo Mosè. La Lettera agli Ebrei fa la differenza tra Gesù e Mosè con divina chiarezza. È differenza tra l’uomo e Dio e tra il tutto e il poco o il quasi niente.

Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo. Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato (Eb 1,1-4).

Perciò, fratelli santi, voi che siete partecipi di una vocazione celeste, prestate attenzione a Gesù, l’apostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo, il quale è degno di fede per colui che l’ha costituito tale, come lo fu anche Mosè in tutta la sua casa. Ma, in confronto a Mosè, egli è stato giudicato degno di una gloria tanto maggiore quanto l’onore del costruttore della casa supera quello della casa stessa. Ogni casa infatti viene costruita da qualcuno; ma colui che ha costruito tutto è Dio.5In verità Mosè fu degno di fede in tutta la sua casa come servitore, per dare testimonianza di ciò che doveva essere annunciato più tardi. Cristo, invece, lo fu come figlio, posto sopra la sua casa. E la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci vantiamo (Eb 3,1-6).

Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè, che il Signore conosceva faccia a faccia, per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva mandato a compiere nella terra d’Egitto, contro il faraone, contro i suoi ministri e contro tutta la sua terra, e per la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele (Dt 34,10-12).

Mosè è stato grande, potente in parole e opere. Ha fatto segni portentosi. Lui però non è Dio. Il Signore non è lui che ha costituito suo mediatore universale, mediatore cioè di ogni dono di grazia, della pienezza della verità, datore dello Spirito Santo, rivelatore della pienezza dell’amore del Padre, realizzatore sulla terra di ogni antica profezia e promessa di Dio, esecutore di ogni sua volontà. Se vogliamo fare un paragone tra Mosè e Cristo Signore neanche è possibile, Mosè non è neanche una goccia d’acqua per rapporto a tutti gli oceani, i grandi e piccoli laghi, i lunghi e corti fiumi, ogni altro ruscello. La stessa goccia d’acqua che è Mosè è attinta in Cristo Gesù, nel Mediatore eterno tra Dio e ogni uomo. San Paolo a riguardo possiede una stupenda immagine.

Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto (1Cor 10,1-5).

Gesù tutto ha ricevuto dal Padre suo. Il tutto è assoluto. Nessuna cosa il Padre ha trattenuto per sé o ha dato ad altri. Senza Cristo è il niente divino. Nessuno potrà conoscere il vero Dio se non per mezzo di Cristo. Dio non potrà andare da nessun uomo, se non per mezzo di Cristo. Lui è l’unica e sola vera via, vera vite, vero pane, vero pastore, vera luce, vera pace, vera gioia, vera consolazione, vero ristoro.

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Questa fede oggi è fortemente in crisi. La nostra stoltezza cristiana sta relativizzando Cristo. Per qualche successo mondano, lo sta svendendo, perpetuando l’opera di Giuda. Cristo è il solo, è il tutto, è la grazia, è la verità, è la vita, è la via. Non altri.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a dare a Cristo verità.