vangelo del giorno

Vedrete il cielo aperto

Dn 7,9-10.13-14; oppure: Ap 12,7-12a; Sal 137,1-5; Gv 1,47-51.
29 SETTEMBRE
Nella rivelazione della sua mediazione universale tra cielo e terra, Gesù si serve di un antico evento narrato dalla Genesi e che riguarda Giacobbe, il figlio di Isacco.

Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese là una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco, il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo, tuo padre, e il Dio di Isacco. A te e alla tua discendenza darò la terra sulla quale sei coricato. La tua discendenza sarà innumerevole come la polvere della terra; perciò ti espanderai a occidente e a oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E si diranno benedette, in te e nella tua discendenza, tutte le famiglie della terra. Ecco, io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questa terra, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che ti ho detto». Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo». La mattina Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz.  Giacobbe fece questo voto: «Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. Questa pietra, che io ho eretto come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai, io ti offrirò la decima» (Gen 28,10-22).

Natanaele ha  confessato che Gesù è il Figlio di Dio, il re d’Israele, cioè il Messia che deve venire. Se per una parola detta dal Maestro, è stata proferita una confessione così vera e perfetta, cosa diranno tutti quando lo vedranno come la vera scala vista in sogno da Giacobbe e su di Lui scendere e salire gli Angeli di Dio? Gli Angeli sono messaggeri che da cielo vengono per recare messaggi agli uomini, ma anche che tornano presso il Signore portando le mille voci degli uomini in attesa. Gesù non abolisce la mediazione degli Angeli. Essa sarà fatta in Lui, con Lui, per Lui. La sua è mediazione universale. Nessun  Angelo sale a Dio se non per Lui e nessuno discende se non per Lui. Questa verità è essenza della nostra fede in Cristo Gesù Salvatore.

Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Il primo che vede i cieli aperti è Stefano ed  è per questa visione che si accelera la sua lapidazione. Lui dice di vedere Cristo Gesù assiso alla destra di Dio, attestando così che il Messia non solo è risorto, ma anche che siede alla destra del Padre. Gesù non è un povero uomo fallito come volevano i Giudei che si credesse e si pensasse di Lui.

Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio». Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì (At 7,55-60).

Con Gesù il ministero degli Angeli non viene abrogato, anzi rafforzato. Essi sono celesti messaggeri incaricati di servire gli uomini, servendo loro Cristo Gesù, la grazia del Padre, nella quale è racchiusa ogni altra grazia di verità e di amore.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci vera fede negli Angeli.