Voi stessi date loro da mangiare

2 GIUGNO (Lc 9,11b-17)

Gesù è la persona che sorprende sempre. Le sue sono sorprese di purissimo amore, carità, verità, perdono, misericordia, compassione, altissima e verissima conoscenza del Padre. Gesù conosce il cuore del Padre perché è in esso che abita. Dal cuore del Padre conosce l’uomo in ogni sua esigenza, bisogno, necessità. Dalla verità di Dio Gesù vede la verità dell’uomo, non le verità artificiali, di convenienza, di peccato, bensì la verità della sua natura che è fatta da Dio a sua immagine e somiglianza.

Vi è una grande differenza tra le verità di ragione e le verità di natura. Quando è la nostra ragione a fabbricarsi le sue verità, vi è sempre una giustificazione per tutto quello che si fa, anche per i peccati più orrendi la ragione si fabbrica le sue verità. Anche la ragione credente può fabbricarsi le sue verità e addurle come principio di retto agire. Queste ragioni non sono però di natura, di essenza. Sono ragioni che sgorgano dal cuore dell’uomo, non dal cuore di Dio. Le sole ragioni di natura, di essenza sono quelle che scaturiscano, sgorgano, zampillano dal cuore di Dio.

Gesù trova la verità della sua persona, del suo volere e del suo agire sempre nel cuore del Padre. È il cuore di Dio la sola fonte della verità dell’uomo. Chi è nel cuore del Padre, dona la verità di Dio e le ragioni di Dio alla sua vita. Chi invece non abita nel cuore del Padre, darà alla sua vita solo verità di ragione umana, anche credente, mai però verità di ragioni divine, eterna, di essenza e di natura delle cose. Il Vangelo è il libro delle verità di natura. In esso viene manifestata la verità dell’uomo secondo Dio, che è Cristo Gesù. è Gesù la nostra verità di natura. Tutte le altre sono verità di ragione umana, assai distanti dalle verità di natura, dalle quali è la nostra verità.

Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò in disparte, verso una città chiamata Betsàida. Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Dinanzi a Gesù vi è una folla sterminata. Gesù possiede le verità di natura. Conosce l’essenza, la natura, la sostanza di Dio. Gli apostoli possiedono invece verità di ragioni. Quando Gesù chiede loro che diano da mangiare alla folla, essi rispondono con delle verità di ragione. È ragionevole congedare la folla perché vada nei villaggi vicini e provveda per il suo sostentamento. Loro non hanno che cinque miseri pani e due pesci. La ragione dice che con così poca materia poco si può fare. Questa è purissima verità di ragione. Verità di apparenza. Verità di ciò che si vede. È questo il grande limite dell’uomo. Lui è fuori delle verità di essenza e di natura. Lui è sempre nella casa della sua razionalità dalla quale sempre parte per leggere la storia e quanto cade sotto i suoi occhi. È questa la sua più alta e penosa povertà.

Gesù possiede invece la verità del Padre, che è la sua onnipotenza creatrice dal nulla. È anche onnipotenza moltiplicatrice. Il Padre può tutto. Al Padre basta solo chiedere e Lui concede ogni cosa. Gesù alza gli occhi al Cielo, invoca l’onnipotenza creatrice e moltiplicatrice del Padre e all’istante l’impossibile umano diviene possibile. Dove le verità di ragione si fermano, cominciano le verità di essenza o di natura. Gesù nella preghiera trasforma la sua conoscenza in fede. Il Padre può. Lui chiede al Padre che voglia. Il Padre vuole e il miracolo si compie. Miracolo della vera conoscenza.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la verità di essenza.