vangelo del giorno

Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista

3 AGOSTO (Mt 14,1-12)

Erode non è persona dalla retta fede, secondo la verità contenuta nella rivelazione, la quale insegna che si vive una volta sola. Non c’è reincarnazione, né trasmigrazione delle anime da un corpo ad un altro. Ci può essere una risurrezione momentanea, cioè un corpo morto può ritornare a vivere, ma sempre con la sua anima e per un altro breve periodo di tempo. Mai però l’anima di uno nel corpo di un altro. Chi dovesse pensare queste cose o addirittura crederle e insegnarle, sappia che è proprio fuori non della fede, ma della stessa realtà dell’uomo. Un solo corpo, un sola anima, una sola vita. Mai un’anima in più corpi, in più vite. Questa verità è essenza dell’uomo.

Quanto Erode afferma presuppone che un’anima possa vivere in un altro. Poiché ogni corpo viene al mondo con la sua propria anima, diviene impossibile pensare che l’anima del corpo di quest’uomo, che si chiama Gesù, sia andata nell’eternità, per cedere il posto all’anima di Giovanni. Queste sono assurdità che mai dovranno abitare nella nostra mente. È questa una falsità che non si deve neanche concepire come pensiero remoto. Purtroppo di questi pensieri e di queste assurdità il mondo è pieno. Anche tra i discepoli di Gesù questo accade, tanto grande è l’ignoranza nelle cose che riguardano Dio. La formazione del popolo cristiano mai potrà dirsi compiuta. Essa è sempre agli inizi, agli albori. Ogni giorno si deve cominciare da capo. Il Qoelet così rivela la verità dell’uomo. È una rivelazione che merita ogni nostra attenzione.

Ricòrdati del tuo creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni tristi e giungano gli anni di cui dovrai dire: «Non ci provo alcun gusto»; prima che si oscurino il sole, la luce, la luna e le stelle e tornino ancora le nubi dopo la pioggia; quando tremeranno i custodi della casa e si curveranno i gagliardi e cesseranno di lavorare le donne che macinano, perché rimaste poche, e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre e si chiuderanno i battenti sulla strada; quando si abbasserà il rumore della mola e si attenuerà il cinguettio degli uccelli e si affievoliranno tutti i toni del canto; quando si avrà paura delle alture e terrore si proverà nel cammino; quando fiorirà il mandorlo e la locusta si trascinerà a stento e il cappero non avrà più effetto, poiché l’uomo se ne va nella dimora eterna e i piagnoni si aggirano per la strada; prima che si spezzi il filo d’argento e la lucerna d’oro s’infranga e si rompa l’anfora alla fonte e la carrucola cada nel pozzo, e ritorni la polvere alla terra, com’era prima, e il soffio vitale torni a Dio, che lo ha dato. Vanità delle vanità, dice Qoèlet, tutto è vanità (Qo 12,1-8).

Noi potremmo dire: verità delle verità, tutto è verità. Purtroppo oggi tutto è falsità. Falsità delle falsità, tutto è falsità su questo argomento. Solo la Parola di Gesù è la luce che illumina le genti. Non vi sono altre luci, anche se vengono spacciate come luci.

In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!». Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta. Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». l re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre. I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.

Il martirio di Giovanni il Battista non è il frutto di un solo peccato, ma di una moltitudine di peccati che si sono tutti coalizzati contro di lui. Anche nel suo martirio Giovanni è Precursore di Gesù Signore. Anche il martirio di Gesù è il frutto di una coalizione di peccatori. Questi, divisi e contrapposti tra di loro, diventano concordi solo nella malvagità contro Gesù Signore. Il male che è sempre diviso in se stesso, sempre trova il suo principio di unità nella lotta con il giusto e il santo di Dio. È veramente grande il mistero dell’iniquità. Quando due peccatori si mettono insieme, esso è all’opera.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri nella fede.