vangelo del giorno

A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto

19 OTTOBRE (Lc 12,39-48)

Si è responsabili dinanzi a Dio di ogni bene di grazia e di verità che Lui ci ha elargito per la nostra santificazione e salvezza. Anche di una sola Eucaristia ricevuta, ma non messa a frutto, o ricevuta male, si è responsabili. Se un villaggio ha il dono di un sacerdote, anche di questo dono si è responsabili nel giorno del giudizio. Un altro villaggio che per tutta la sua esistenza è vissuto senza presbitero, dinanzi a Dio è meno responsabile. Non ha avuto il dono di un amministratore della sua grazia e verità. San Paolo avverte i Corinti che essi stanno mangiando peccaminosamente il corpo di Cristo e per questo mangiano la propria condanna eterna.

Mentre vi do queste istruzioni, non posso lodarvi, perché vi riunite insieme non per il meglio, ma per il peggio. Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo. È necessario infatti che sorgano fazioni tra voi, perché in mezzo a voi si manifestino quelli che hanno superato la prova. Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. Ciascuno infatti, quando siete a tavola, comincia a prendere il proprio pasto e così uno ha fame, l’altro è ubriaco. Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla Chiesa di Dio e umiliare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!

Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Perciò chiunque mangia il pane o beve al calice del Signore in modo indegno, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti. Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati; quando poi siamo giudicati dal Signore, siamo da lui ammoniti per non essere condannati insieme con il mondo. Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri. E se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi raduniate a vostra condanna. Quanto alle altre cose, le sistemerò alla mia venuta (1Cor 11,17-34).

Sciupare il dono dell’Eucaristia ci rende rei di morte eterna. Nessun dono è più grande di questo. Gesù ci avvisa e Paolo anche: ogni dono deve essere fatto fruttificare al sommo delle sue energie spirituali, secondo tutta la potenza e forza dello Spirito Santo.

Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.

Nel giudizio eterno, il Signore giudicherà ogni uomo secondo i suoi doni elargiti. Coloro che ogni giorno possono ricevere l’Eucaristia e accostarsi al Sacramento del perdono e udire la buona Parola del Signore, avranno un giudizio più severo. Dio li ha arricchiti di ogni dono di grazia e verità, e questi doni sono rimasti infruttuosi nei loro cuori, non hanno cambiato la loro vita, non hanno dato luce al mondo. Sono stati doni infruttuosi.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci ricchi di ogni buon frutto.

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