A lui sarà dato il nome di Emmanuele

Il figlio che nascerà dalla Vergine che concepisce, sarà chiamato Emmanuele: “Dio con noi”. La realtà è infinitamente oltre tutto ciò che il passato dice sul “Dio con noi”. Dio è con Abramo, è con Giacobbe. Giacobbe confessa che Dio è il suo Pastore da quando lui esiste: «Il Dio, alla cui presenza hanno camminato i miei padri, Abramo e Isacco, il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto fino ad oggi, l’angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi ragazzi! Sia ricordato in essi il mio nome e il nome dei miei padri, Abramo e Isacco, e si moltiplichino in gran numero in mezzo alla terra!» (Gen 48,15-16).

Dio è stato con Mosè di una maniera unica: “Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono. Perciò va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall’Egitto?». Rispose: «Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall’Egitto, servirete Dio su questo monte» (Es 3,9-12). «Ascoltate le mie parole! Se ci sarà un vostro profeta, io, il Signore, in visione a lui mi rivelerò, in sogno parlerò con lui. Non così per il mio servo Mosè: egli è l’uomo di fiducia in tutta la mia casa. Bocca a bocca parlo con lui, in visione e non per enigmi, ed egli contempla l’immagine del Signore. Perché non avete temuto di parlare contro il mio servo, contro Mosè?» (Num 12,6-9). Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè, che il Signore conosceva faccia a faccia, per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva mandato a compiere nella terra d’Egitto, contro il faraone, contro i suoi ministri e contro tutta la sua terra, e per la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele” (Dt 34,10-12).

Anche con gli Apostoli e con i suoi discepoli Gesù sarà sempre con loro: “Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,18-20). Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano” (Mc 16,20).

Il Figlio che nascerà dalla Vergine Maria non è solamente con noi alla maniera in cui Dio era con il suo popolo, anzi, con l’uomo iniziando dal primo istante della creazione. Quella modalità è finita per sempre. Il Figlio che nascerà dalla Vergine è il Figlio Unigenito del Padre che si è fatto vero uomo. È con noi non solo come vero Dio. È con noi come vero uomo. Lui si è fatto uno di noi, in tutto uguale a noi, tranne che nel peccato, che Lui mai ha conosciuto. Lui è il Dio uomo, vero Dio e vero uomo, che è con noi. È con noi dalla sua umanità. È con noi facendo noi parte di se stesso, sua vera essenza, sua sostanza, sua vita. Questa è la novità della sua presenza.

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.

Cambia anche il nostro modo di essere con Lui. Noi siamo con Lui, divenendo parte di Lui, divenendo suo corpo e suo sangue, sua vita. Come Lui è divenuto nostra vita, così noi, in Lui, per Lui, con Lui, diveniamo sua vita nella storia. Siamo chiamati ad essere sua presenza, sua testimonianza, sua vera essenza. Il cristiano è essenza di Cristo, essenza visibile. Chi vede lui deve vedere Cristo, allo stesso modo che chi vedeva Cristo vedeva il Padre. Essendo corpo di Cristo, siamo anche “natura umana di Cristo”, come natura umana di Cristo diveniamo anche “partecipi della natura divina”. E tutto si compie nel corpo di Cristo, del quale siamo fatti parte per opera dello Spirito Santo, nelle acque del Battesimo. Con Gesù cambia sostanzialmente sia il suo modo di essere di Lui con noi ma anche il nostro modo di essere noi con Lui. Tutto avviene per partecipazione di natura. Lui si è fatto materialmente nostra natura umana. Nella sua natura umana noi ci facciamo, per opera dello Spirito Santo, sua natura spirituale. Diveniamo in Lui creature nuove, capaci di amare Dio come Lui lo ama e di servirlo come Lui lo serve. In Lui, con Lui, per Lui “è nato il nuovo Dio” ed “è nato il nuovo uomo”.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci nuovi in Cristo Gesù “Nuovo Dio”.