Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito

Gesù è il Creatore dell’uomo nuovo. Lo crea nuovo riportandolo nell’obbedienza alla Parola del Padre suo. È in essa la sola novità dell’uomo, perché solo in essa è la verità di ogni creatura esistente nel suo universo. Dove l’uomo non è portato, innestato, piantato nella Parola di Dio, mai ci potrà essere novità per lui. Senza Parola, vi è solo l’aggiornamento del peccato, del male, della trasgressione, della vanità, della futilità, del vizio. Ma aggiornare il peccato e tutte le sue molteplici forme, non è portare l’uomo nella novità, perché nuovo è solo Dio e la sua verità.

I miracoli in Gesù solo un mezzo, una via per creare la vera fede in Lui, fede in Lui come vero profeta di Dio, vero inviato del Padre, per dare ad ogni uomo la vera Parola di Dio. Lui è il Messia non perché compie miracoli, ma perché porta l’uomo al suo vero Dio e Signore, illuminandolo con la sua purissima luce, donandogli la sua vera divina Parola. Il Messia è mandato perché illumini del vero Dio tutte le Genti e dove le Genti non vengono illuminate del vero Dio, lì mai vi potrà essere esercizio del Messianismo. Messia e Luce sono una cosa sola.

Senza la Parola di Dio, unica nostra vera luce, si creano molte novità, ma esse sono tutte aggiornamento delle infinite forme che il peccato sempre ha conosciuto e sempre conoscerà. Oggi tutto si sta aggiornando. Tutto si vuole aggiornare, ma al pensiero di peccato dell’uomo, non al pensiero della purissima volontà di Dio. Il peccato è stato aggiornato con l’aborto, il divorzio, l’eutanasia, il matrimonio tra gli stessi sessi, l’abolizione di ogni differenza creata da Dio nella natura umana. Certo sono tutte novità. Ma sono le novità di morte che il peccato produce come suoi nuovi frutti. Anche gli animali godono di questo aggiornamento di peccato e mentre per gli uomini non c’è pietà né carità, per gli animali si spendono interi patrimoni. Anche gli animali vengono aggiornati alle novità del peccato dell’uomo. È triste, ma è così.

Mi chiedo sempre cosa pensa un bambino che sta morendo di fame vedendo tutte le cure che l’uomo riversa sugli animali. Ma l’animale è stato creato da Dio per seguire la sua particolare natura. Non è stato creato per essere da noi aggiornato con le novità dei nostri peccati e dei nostri vizi. Servire un bambino, un ammalato, un assetato, un profugo, un derelitto, ti conduce nel regno di Dio. Servire i propri vizi agli animali, ci rende ingiusti verso gli uomini e in più ci prepara un bel fuoco nell’inferno. Abbiamo dato i nostri vizi agli animali, anziché dare le nostre virtù agli uomini. Abbiamo aggiornato di peccato l’animale, non abbiamo aggiornato di virtù l’uomo. Questa è la tristezza del nostro celebrato umanesimo dei tempi contemporanei.

Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutte queste cose. Chiamati quindi due di loro, Giovanni li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via. Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui (Lc 7, 18-28).

L’amore umano, anche fatto di miracoli, ha un solo scopo nel cristianesimo: aiutare ogni uomo a ritrovare il suo vero Dio. Il vero Dio si trova in un solo modo: conducendo ogni uomo al vero Cristo. È il solo Messia del Dio vivente. È Lui il solo che porta sulla terra la vera luce del Padre. È Lui il solo che conosce il vero amore e del Padre e può insegnarci come il Padre va amato e come nell’amore del Padre vanno amati gli uomini. La risposta che Cristo dona ai messi di Giovanni il Battista, vale per ogni uomo, di ogni tempo. È solo Gesù il vero Rivelatore del Padre. Lo attestano i segni del suo amore verso l’uomo. Ma i segni sono solo rivelatori della sua verità, non sono il fine di essa. Neanche l’amore per l’uomo è il fine della fede. Il fine della fede è il ritorno di ogni uomo nel cuore del Padre dal quale lui è uscito. Finché l’uomo non ritorna in quel cuore, non vi sarà alcuna novità per lui. Inseguirà le novità di peccato, ma queste sono solo aggiornamenti terrificanti del male che uccide e devasta la nostra natura umana. Il ministero della Chiesa, in Cristo, questo deve operare: condurre l’uomo nel cuore di Cristo, perché Cristo lo conduca nel cuore del Padre e tutto questo può avvenire solo per opera dello Spirito Santo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, metteteci nel cuore di Cristo Signore.