Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite?

Gesù non vuole un esercito di cristiani allocchi, schiocchi, sempliciotti, quasi scemi del tutto, che camminano nella storia senza alcun discernimento, vera conoscenza della realtà che è dinanzi ad essi. Il cristiano deve essere ad immagine perfetta di Dio e Dio è il Sapiente, il Saggio, anzi Lui è la stessa Sapienza, Saggezza, Intelligenza eterna. Il cristiano è anche presenza viva di Cristo nel mondo e Gesù di certo non è senza sapienza. Lui pur essendo come vero Dio, Sapienza Eterna, pur essendo pieno di Spirito Santo, che lo inondava di se stesso e di sapienza creata, come vero uomo nella sapienza cresceva giorno dopo giorno.

Gesù non manda i suoi discepoli nel mondo perché siano divorati, distrutti, annientati. Chiede loro di essere prudenti come serpenti, semplici però come colombe. Del resto Lui in questo mondo ha vissuto sempre con la più alta sapienza. Se non fosse stato sapiente, saggio, prudente oltre misura, farisei, scribi, sommi sacerdoti lo avrebbe lapidato dopo la prima parola da lui proferita. Se ha potuto portare a compimento la sua missione questo è dovuto alla sua saggezza e sapienza. La sapienza è la via sulla quale sempre camminare se si vuole portare a compimento la missione affidataci dal Signore. Noi siamo luce del mondo e sale della terra.

Conosco una donna, vero messaggero del Dio vivente, mandata da Lui a ricordare il Vangelo dimenticato dal mondo. Se questa persona non fosse stata perennemente illuminata dalla più pura saggezza e prudenza del Signore, al primo giorno già si sarebbe concluso il suo ministero. Le potenze del male si sono abbattute tutte contro di essa. Lei invece sempre sorretta, guidata, protetta dalla sapienza, ha vinto ogni potenza demoniaca e infernale. Queste l’hanno assalita con tutto lo schieramento delle loro forze. Hanno messo in campo ogni astuzia, ogni calunnia, ogni diceria, ogni maldicenza, ogni falsa testimonianza, ogni forma di persecuzione palese ed occulta. La sapienza ha vinto sempre. Mai essa è stata sconfitta.

La sapienza non viene però dalla nostra terra, viene dal Cielo, discende perennemente da Dio. A Lui sempre la si deve chiedere, da Lui impetrare con lunghe preghiere, son lacrime e pianti di notte e anche di giorno. Senza la sapienza si è preda del male. Nessuna missione si potrà mai compiere. Il male è più forte di qualsiasi uomo, qualsiasi donna. Esso però mai potrà sconfiggere la sapienza ispirata del cristiano. Questo, Gesù sta cercando di dire ai suoi discepoli. Li vorrebbe capaci di comprendere ogni suo parola, pronti ad entrare nella verità di ogni suo insegnamento, a volte delicato, che non riguarda solo le cose celesti, ma anche quella della terra. Il discepolo di Gesù deve portare il Vangelo nel mondo, fatto spesso di molta ipocrisia, falsità, inganno, malvagità, cattiveria nascosta, subdola, deleteria. Senza sapienza, senza la luce dello Spirito Santo, mai si potrà conoscere, mai prevenire, mai vincere.

Vennero i farisei e si misero a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva. Avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?» (Mc 8,11-21).

I discepoli devono sapere chi sono i farisei e chi è Erode. I primi sono subdoli, pieni di inganno, tramano di nascosto, pensano e studiano il male. Erode invece è una volpe. Pensa solo al suo interesse immediato. Per questo interesse non ha esitato ad uccidere Giovanni il Battista. Essi non possono camminare in questo mondo con gli occhi chiusi, incoscienti, come se fossero in paradiso. Il mondo è un covo di vipere e loro devono saper distinguere una vipera velenosa da una innocua lucertola. Se prendono con le mani la lucertola, non succederà loro nulla. Se si accostano alla vipera senza osservare le regole della prudenza, verranno morsi mortalmente. Per questo la saggezza dovrà essere l’abito quotidiano del cristiano. Anzi, dovrà lui essere sempre rivestito di Spirito Santo, di Spirito Santo avvolto. Altrimenti mai sarà possibile superare le insidie del male. Solo lo Spirito di Dio conosce la storia così come essa è e solo Lui può intervenire efficacemente perché il piede sfugga ogni trappola di male. Al cristiano servono gli occhi dello Spirito e la sua intelligenza e sapienza. Se solo per pochi attimi si presenta svestito, pensa che le sue forze bastino, è già preda del male. Per lui è finita.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci prudenti, saggi, intelligenti.