vangelo del giorno

Avevano l’intima presunzione di essere giusti

23 OTTOBRE (Lc 18,9-14)

Dopo che Gesù ha parlato, dopo che il Vangelo è stato annunziato, mostrato nella sua divina verità, nessuno potrà più pensare differentemente. Gesù ha parlato, il Vangelo è stato mostrato, la Parola e il Vangelo sono la Legge, la norma alla quale ci si dovrà attenere. Nessuno potrà più avere la presunzione di agire differentemente, pensare in modo difforme, giudicare se stesso con leggi e canoni che non siano quelli di Gesù e della sua Parola. Questa altissima verità così ci viene insegnata dal Deuteronomio.

Quando in una causa ti sarà troppo difficile decidere tra assassinio e assassinio, tra diritto e diritto, tra percossa e percossa, in cose su cui si litiga nelle tue città, ti alzerai e salirai al luogo che il Signore, tuo Dio, avrà scelto. Andrai dai sacerdoti leviti e dal giudice in carica in quei giorni, li consulterai ed essi ti indicheranno la sentenza da pronunciare. Tu agirai in base a quello che essi ti indicheranno nel luogo che il Signore avrà scelto e avrai cura di fare quanto ti avranno insegnato. Agirai in base alla legge che essi ti avranno insegnato e alla sentenza che ti avranno indicato, senza deviare da quello che ti avranno esposto, né a destra né a sinistra. L’uomo che si comporterà con presunzione e non obbedirà al sacerdote che sta là per servire il Signore, tuo Dio, o al giudice, quell’uomo dovrà morire. Così estirperai il male da Israele. Tutto il popolo verrà a saperlo, ne avrà timore e non agirà più con presunzione (Dt 17,8-13).

Gesù è il Giudice Supremo. La sua Parola divide al nano millimetro il bene dal male, la verità dalla falsità, ciò che è puro da ciò che è impuro, la luce dalle tenebre. La sua Parola è quella spada a doppio taglio che giunge fino al punto di divisione dell’anima dallo spirito. Tanto potente è la sua luce attinta perennemente da Lui in Dio.

Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto (Eb 4,12-13).

Non c’è giustizia quando si contraddice la Parola di Gesù. Nessuno potrà dirsi di coscienza retta se si pone fuori del Vangelo. La presunzione di essere giusti mettendo da parte la verità rivelata è grave peccato di superbia. Ci si sostituisce a Dio, alla sua verità, alla sua Parola, al suo Vangelo. Mentre la presunzione di salvarsi senza merito è peccato contro lo Spirito Santo, peccato che ci costituisce rei di morte eterna.

Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Il fariseo presume di essere giusto, ma non lo è perché la giustizia secondo Dio inizia dalla misericordia verso i suoi fratelli. Chi disprezza gli altri, chi li giudica, li condanna, li allontana, mai potrà essere giusto. Non ama il prossimo suo come se stesso. Questo comandamento è essenza della Legge dell’alleanza. Neanche ci si può proclamare giusti perché si osserva uno o due comandamenti della legge, ma solo materialmente, mentre nello spirito essi sono cancellati dalla mente e dal cuore. Giusto non è chi osserva tutta la Legge del Signore secondo la sua primitiva formulazione proveniente da Mosè, quando si era nel deserto. È invece colui che mette in pratica ogni Parola che è uscita dalla bocca di Dio. E l’ultima parola è quella dell’ultimo profeta. Ultimo profeta in questo momento è Gesù Signore. Giusto è chi vive secondo la sua Parola e la sua Parola è il Vangelo. È il discorso della montagna. È quell’ “Avete inteso, ma io vi dico”. È quell’invito a passare alla giustizia superiore per poter entrare nel regno dei cieli. Ogni altro pensiero è presunzione di essere giusti o di stare con Dio.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci umili e misericordiosi.