vangelo del giorno

Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!

3 LUGLIO (Gv 20,24-29)

Quando Gesù rivelò la sua verità messianica agli abitanti di Nazaret, questi si rifiutarono di credere. Allora erano uno contro cento. Gesù parlava dalla sua verità. Tutti gli altri lo hanno rifiutato, non credendo nelle sue parole. Lui non era il Messia.

Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino (Lc 4,20-30).

Gli inizi della fede sono difficili per tutti. Anche per i discepoli di Gesù gli inizi della loro predicazione sono difficili. Gesù è risorto. Appare agli Undici. Tommaso non è con loro. Essi raccontano quanto hanno visto e udito, ma lui non vuole sentire ragioni. Lui crederà solo dopo aver toccato e visto, visto e toccato. Se non vede il risorto con i suoi occhi e non lo tocca con le sue mani, non crederà. Sono queste le sue condizioni.

Oggi gli apostoli fanno la prima esperienza di quanto sia duro predicare il Vangelo, annunziare Cristo. Sono dieci testimoni della risurrezione di Gesù per contatto visivo e uditivo, essi sono tutti concordi. Non vi è alcuna voce discordante che possa fare da tentazione a Tommaso. Eppure non crede. E sono suoi amici, fratelli, compagni, “colleghi”, tutti Apostoli del Signore. Se nel processo della fede non ci si fida di un fratello, di chi ci si potrà fidare. Ora gli apostoli sanno cosa li attende nel mondo.

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

L’esperienza degli Apostoli con Tommaso deve insegnarci una grande verità. La fede non è un processo umano. Non si crede per amicizia e neanche perché si cammina insieme facendo lo stesso viaggio dietro Cristo Gesù. La fede è un purissimo dono dello Spirito Santo. È dono attuale. Oggi per oggi, domani per domani, sempre per sempre. Non vi sono relazioni umane nel processo della fede. Questa vanno abolite.

Non si crede per amicizia, per fratellanza, per parentela, per vicinanza e appartenenza. Si crede per dono purissimo dello Spirito Santo. L’opera dello Spirito è sempre da chiedere, sempre da invocare, sempre da impetrare. Gli Apostoli oggi devono convincersi che non sarà la loro testimonianza a condurre il mondo nella fede. Sarà la loro testimonianza e la potenza dello Spirito Santo che sempre dovrà intervenire nella loro missione. Noi studiamo strategie nuove, pensando che siano esse la via della fede. Le strategie appartengono alla nostra umanità. Alle strategie urge sempre aggiungere lo Spirito del Signore. Noi e Lui, Lui e noi, sempre, senza interruzione.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci questa purissima fede.