Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!

Il commensale che dice: “Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio”, sembra persona che mai ha ascoltato la Parola del suo Signore. Nella Scrittura Antica è chiaramente rivelato che tutti sono invitati alla mensa del regno eterno, ma anche cosa occorre fare per entrare nella sala del banchetto: La sapienza si è costruita la sua casa, ha intagliato le sue sette colonne. Ha ucciso il suo bestiame, ha preparato il suo vino e ha imbandito la sua tavola. Ha mandato le sue ancelle a proclamare sui punti più alti della città: «Chi è inesperto venga qui!». A chi è privo di senno ella dice: «Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato. Abbandonate l’inesperienza e vivrete, andate diritti per la via dell’intelligenza» (Pr 9,1-6). O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri Is 55,1-3.6-9). Del Signore è la terra e quanto contiene: il mondo, con i suoi abitanti. È lui che l’ha fondato sui mari e sui fiumi l’ha stabilito. Chi potrà salire il monte del Signore? Chi potrà stare nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non si rivolge agli idoli, chi non giura con inganno. Egli otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza. Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. Alzate, o porte, la vostra fronte, alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria. Chi è questo re della gloria? Il Signore forte e valoroso, il Signore valoroso in battaglia. Alzate, o porte, la vostra fronte, alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria. Chi è mai questo re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria (Sal 24 (23) 1-10).

Cosa aggiunge Gesù alla luce precedentemente data dal Padre suo? Cristo Signore rassicura ogni uomo. Tutti, indistintamente tutti, sono invitati da Dio ad entrare nella sala del convito eterno. Il Padre non esclude nessun uomo. L’invito è per l’intera umanità. Sono molti però quanti si rifiutano di entrare. Ognuno presenta le sue scuse. Ma non sono sufficienti per giustificare un tale rifiuto. Si rimane fuori della sala del convito per l’eternità. Se la Chiesa, negando la verità del Vangelo, della Parola, della luce di Cristo Gesù, annunzia all’uomo che tutti domani saranno nella sala del convito, essa si macchia di due orrendi peccati. Tradisce e rinnega la Parola del suo Signore. Inganna e illude l’intera umanità, perché l’abbandona al suo peccato e alla sua morte eterna. Inoltre si grava di una terza terribile colpa. Si costituisce missionaria di se stessa e dei suoi pensieri e non più della volontà e del pensiero di Dio. Possiamo affermare che un cristiano che diviene missionario di se stesso è la rovina dell’intera umanità. Da ministro di salvezza diviene ministro di perdizione, perché si fa ministro di tenebra.

Uno dei commensali, avendo udito questo, gli disse: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!». Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”» (Lc 14,15-24).

Un discepolo di Gesù, per assurdo, potrebbe anche non credere nella Parola del suo Maestro. Dinanzi a Dio domani potrebbe anche trovare una giustificazione per la sua non fede. Per non fede il Signore potrebbe anche accoglierlo nel suo regno. Non c’è invece alcuna giustificazione per i discepoli di Gesù che modificano, cambiano, trasformano, eludono, falsificano la sua Parola e la insegnano secondo le alterazione ad essa apportate. Qui si tratta di gravissimo peccato di falsa testimonianza e nessuna scusa potrà reggere. La non fede può nascere da molti fattori. La falsa testimonianza nasce invece da cattiveria, malvagità, stoltezza, insipienza. Non ci sono giustificazioni. Come si può giustificare dinanzi a Dio lo stravolgimento della sua Parola? Se Lui dice che nessuno di quanti hanno rifiutato il suo invito gusterà la sua cena, possiamo noi sostenere dinanzi al mondo, alla storia, agli Angeli di Dio il contrario? Dire il contrario è pura disonestà della mente e del cuore. Per questa ragione la non fede può essere giustificata. Mai però potrà essere giustificata la contraffazione o la frode contro la Parola di Dio.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri testimoni della Parola.