Chi cammina nelle tenebre non sa dove va
Gesù è la sola luce che illumina il mondo. Il mondo è stato fatto per mezzo di Lui e Lui fin dal primo istante della creazione è per il mendo vita e luce. Anche per redenzione Lui è la sola luce che illumina ogni uomo. Questa verità è il cuore del Vangelo, il cuore della verità antropologica, teologica, soteriologica, morale, il cuore del tempo e dell’eternità: “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini (Gv 1, 4). La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta (Gv 1, 5). Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui (Gv 1, 7). Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce (Gv 1, 8). Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo (Gv 1, 9). E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie (Gv 3, 19). Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere (Gv 3, 20). Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio (Gv 3, 21). Egli era una lampada che arde e risplende, e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce (Gv 5, 35). Di nuovo Gesù parlò loro: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8, 12). Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo” (Gv 9, 5). Gesù rispose: “Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo (Gv 11, 9). Ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce” (Gv 11, 10). Gesù allora disse loro: “Ancora per poco tempo la luce è con voi. Camminate mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va (Gv 12, 35). Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare figli della luce”. Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro (Gv 12, 36). Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre” (Gv 12, 46). L’uomo è lucignolo che fumiga o stoppino dalla fiamma smorta. Se non si lascia illuminare dalla luce che è Cristo, camminerà nelle tenebre sulla terrà e finirà in quelle eterne. Per lui non ci sarà se non disperazione.
Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire. Allora la folla gli rispose: «Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come puoi dire che il Figlio dell’uomo deve essere innalzato? Chi è questo Figlio dell’uomo?». Allora Gesù disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce». Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose loro (Gv 12,20-36).
Gesù ha costituito sua luce, ma in Lui, con Lui, per Lui, da Lui perennemente alimentati, ogni suoi discepolo. “Voi siete la luce del mondo”. Il discepolo non è luce perché dice una parola di Vangelo, ma perché è luce nel suo corpo, nella sua anima, nel suo spirito, nel suo cuore, nei suoi pensieri. Dovrebbe essere sufficiente vedere un cristiano per vedere la luce. La visione del suo corpo dovrebbe già mostrare questa sua verità soprannaturale. Invece non solo il cristiano ha abdicato alla sua luce. Sta dichiarando luce le tenebre, il buio, la falsità, la menzogna non solo sull’uomo, ma sullo stesso Dio, su Cristo, sullo Spirito Santo, sulla Chiesa, sui suoi sacramenti, sulla sua struttura divina, su ogni elemento della rivelazione, della tradizione, del magistero. La conclusione di questa falsa dichiarazione o omaggio reso alle tenebre è una sola. Il cristiano si è distaccato dal corpo di Cristo, si è separato da Lui. Questa separazione ha spento la sua luce e lui non può pensare se non da tenebra. Ora è proprio delle tenebre rendere omaggio alle tenebre e del peccato lodare il peccato e dell’oscurità elogiare l’oscurità. Se il cristiano spegne la sua luce, il mondo precipita nelle fitte tenebre e porta l’inferno sulla terra. O il cristiano ritorna al suo posto, che è solo il cuore di Cristo, o ogni sua opera è falsa, compresa la misericordia, l’amore, l’accoglienza, il rispetto, la sottomissione alla falsità del mondo. Non c’è verità dalle tenebre. La verità è dalla luce e luce è uno solo: Cristo Signore.
Madre di Dio, Angeli, Santi, non permettete che il cristiano diventi tenebre. Lui è luce in Cristo.