Chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio
È cosa giusta parlare con chiarezza fin da subito: i Comandamenti non sono una relazione uomo-uomo. Sono invece il fondamento perenne sul quale poggia l’alleanza tra Dio e il suo popolo. Il singolo è impegnato ad osservare i Comandamenti in quanto facente parte di un popolo, del popolo del Signore. Nell’obbedienza ai Comandamenti è la vita del singolo e del popolo, nella loro trasgressione è la morte del singolo e del popolo. L’adulterio, come la trasgressione di ogni altro comandamento, è insulto al Signore, disprezzo della sua Alleanza, scelta della morte, abbandono della vita, cammino nella maledizione e non più nella benedizione. Dio dona la Legge, dinanzi a Dio si ci impegna per ogni obbedienza ad essa.
Il matrimonio non è una promessa donna-uomo, uomo-donna. È una promessa Dio-uomo, Dio-donna. L’uomo promette a Dio di fare una sola carne, per sempre e in modo irreversibile, con la donna che accoglie come sua sposa e così la donna promette a Dio, sempre in modo irreversibile e per tutta la vita, di accogliere l’uomo come suo sposo. L’uomo e la donna si accolgono vicendevolmente, la promessa è però fatta al Signore. E con Lui che ci si impegna a vivere la Legge dell’Alleanza, secondo la quale mai né l’uomo né la donna potranno essere una sola carne con un altro uomo, lei, con un’altra donna, lui. La promessa rimane valida in eterno, fino alla morte. Solo la morte scioglie il patto, perché viene a mancare uno dei contraenti.
Dio è nella fedeltà al suo patto. L’alleanza di vita è nel patto. Il patto non è fondato sul sacrificio. Il sacrificio sigilla il patto. Il patto tra Dio e l’uomo si fonda sul Comandamento. Violando il patto con l’adulterio, urge subito rientrare in esso con il pentimento, la conversione, l’accoglienza del Comandamento come unica e sola legge di vita e di benedizione. Anche la Nuova Alleanza si fonda sulla Legge, sul Vangelo. Gesù non ha abolito i dieci Comandamenti. Li ha portati in una giustizia superiore, di assoluta perfezione. L’adulterio non è soltanto del corpo, ma anche della mente, del desiderio, della volontà. Il desiderio è adulterio anche senza la consumazione fisica. La fedeltà deve essere nei pensieri, nella volontà, nei desideri, nel corpo, nell’anima.
Allora è giusto chiedersi: Il sangue di Cristo, versato per la Nuova ed Eterna Alleanza, può essere donato come sua vita a chi ha rotto l’alleanza di vita con il suo Dio e Signore? I Dieci Comandamenti sono volontà eterna del Padre e fondamento anche della Nuova Alleanza. Si può rispondere alla domanda, se si conosce il fine dell’Eucaristia. Essa è data da Cristo Gesù come forza per vivere l’Alleanza. È medicina perché si ritorni nella fedeltà all’Alleanza. Un divorziato risposato è fuori dell’Alleanza. Sancire e sigillare l’abbandono dell’Alleanza con il dono dell’Eucaristia è fuori di ogni logica evangelica e fuori anche della a volontà del Padre. Dare l’Eucaristia al divorziato risposato è vera dispensa dall’osservanza del Comandamento. Ma se si dispensa da un Comandamento, si può dispensare da ogni altro. Perché costringere il ladro a restituire o a non rubare più? Obbligare chi dice calunnie e false testimonianze alla riparazione e a non dirne più? Imporre ad un delinquente di smetterla di uccidere? Dispensare da un Comandamento è dispensare da tutti i Comandamenti. È dare dispensa ad essere immorali, bestemmiatori, disonesti, terroristi. I Comandamenti sono Legge eterna di Dio.
Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio (Mt 5,27-32).
Altra verità vuole essere gridata. Anche se la Chiesa, attraverso il potere che le è stato dato da Cristo Gesù, può discernere se un matrimonio è stato celebrato validamente o è nullo al momento stesso della sua celebrazione, l’obbligo di non commettere adulterio rimane in eterno. L’unione dei corpi può avvenire solo nel matrimonio, né prima, né durante, né dopo. Un matrimonio può essere anche nullo. La sua nullità però non giustifica l’adulterio e la Comunione Eucaristica mai potrà dichiarare nullo un adulterio e neanche necessità dell’uomo e della donna e quindi non peccato. Né si dica che questa è morale di ferro, di acciaio. La morale di canna non esiste e neanche la morale di paglia. Esiste solo la morale evangelica. Si dichiara nullo il matrimonio. Ci si sposa dinanzi a Dio. Si diviene una sola carne. Questa legge divina vale per ogni corpo. Per legge di Dio il corpo dell’uomo va dato solo alla donna nel matrimonio e il corpo della donna solo all’uomo nel matrimonio. Mai una donna ad una donna, mai un uomo ad un uomo, mai fuori del matrimonio, né prima, né durante, né dopo. Pura morale evangelica!
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di morale evangelica santa.