CON GRIDA E AL SUONO DEL CORNO

MARTEDÌ 28 GENNAIO (2Sam 6,12-15.17-19)

L’arca dell’Alleanza era la “cosa” più preziosa e più santa esistente sulla terra. Nella tenda del convegno veniva custodita nel Santo dei santi, cioè luogo santissimo nel quale a nessun uomo era permesso di entrare, se non al sommo sacerdote per compiere i sacrifici prescritti dalla Legge di Mosè. Nell’arca erano custodite le Tavole della Legge. Dal suo propiziatorio il Signore Dio parlava a Mosè quando entrava nella tenda del convegno. Nel deserto il suo posto era al centro dell’accampamento. Era come il cuore del popolo. Quando il popolo prese possesso della terra, essa non è stata sempre nello stesso luogo. Ora Davide decide di darle il suo posto. Collocarla al centro della città, da lui scelta come sede del suo trono. Ecco come il Salmo canta la sua gioia per l’arca e per Davide: “Ricòrdati, Signore, di Davide, di tutte le sue fatiche, quando giurò al Signore, al Potente di Giacobbe fece voto: «Non entrerò nella tenda in cui abito, non mi stenderò sul letto del mio riposo, non concederò sonno ai miei occhi né riposo alle mie palpebre, finché non avrò trovato un luogo per il Signore, una dimora per il Potente di Giacobbe». Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata, l’abbiamo trovata nei campi di Iaar. Entriamo nella sua dimora, prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi. Sorgi, Signore, verso il luogo del tuo riposo, tu e l’arca della tua potenza. I tuoi sacerdoti si rivestano di giustizia ed esultino i tuoi fedeli. Per amore di Davide, tuo servo, non respingere il volto del tuo consacrato. Il Signore ha giurato a Davide, promessa da cui non torna indietro: «Il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono! Se i tuoi figli osserveranno la mia alleanza e i precetti che insegnerò loro, anche i loro figli per sempre siederanno sul tuo trono». Sì, il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza: «Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre: qui risiederò, perché l’ho voluto. Benedirò tutti i suoi raccolti, sazierò di pane i suoi poveri. Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti, i suoi fedeli esulteranno di gioia. Là farò germogliare una potenza per Davide, preparerò una lampada per il mio consacrato. Rivestirò di vergogna i suoi nemici, mentre su di lui fiorirà la sua corona»” (Sal 132 (131) 1-18). Essendo l’arca il cuore del popolo del Signore, è cosa giusta che anche visibilmente abiti nel centro della città. Cuore del popolo, cuore della città, cuore della terra, cuore del mondo. L’arca attesta la volontà del Signore di essere sempre con il suo popolo.

In quei giorni, Davide andò e fece salire l’arca di Dio dalla casa di Obed-Edom alla Città di Davide, con gioia. Quando quelli che portavano l’arca del Signore ebbero fatto sei passi, egli immolò un giovenco e un ariete grasso. Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Davide era cinto di un efod di lino. Così Davide e tutta la casa d’Israele facevano salire l’arca del Signore con grida e al suono del corno. Introdussero dunque l’arca del Signore e la collocarono al suo posto, al centro della tenda che Davide aveva piantato per essa; Davide offrì olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore. Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del Signore degli eserciti e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d’Israele, uomini e donne, una focaccia di pane per ognuno, una porzione di carne arrostita e una schiacciata di uva passa. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua.

Se l’arca era il cuore del popolo, il cuore della città, il cuore della terra, il cuore del mondo, molto di più dovrà essere per noi l’Eucaristia, che è presenza reale di Cristo Gesù in mezzo a noi. L’Eucaristia è il cuore di Cristo dato a noi perché diventi nostro cuore e per il nostro cuore Cristo sia visibile ad ogni altro cuore. L’arca visibile manifestava il Dio invisibile. Il cristiano, che è il Cristo visibile, anche lui arca di Cristo Gesù, deve mostrare visibilmente il Signore. Come Davide esultava, spoglio di ogni abito regale dinanzi al Signore, per attestare che solo il Signore è il re del suo popolo, così anche il cristiano dinanzi a Cristo Signore deve esultare, cantare, danzare, spoglio di ogni pensiero, per manifestare al mondo che solo Cristo Signore è il suo pensiero, il suo cuore, la sua mente. Soprattutto dinanzi all’Eucaristia ci si deve spogliare di ogni peccato, vizio, iniquità. Ci si spoglia per rivestirsi di tutta la santità di Cristo Gesù. Non può rivestire Cristo chi si presenta con i propri abiti di peccato e di vizio. Vanno tolti.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano si rivesta di tutta la santità di Gesù.