CONCEDI AL TUO SERVO UN CUORE DOCILE

SABATO 8 FEBBRAIO (1Re 3,4-13)

È cosa giusta dare una luce con le Parole dello Spirito Santo su questo evento della vita di Salomone. Ecco cosa ci rivela il Libro della Sapienza: “Anch’io sono un uomo mortale uguale a tutti, discendente del primo uomo plasmato con la terra. Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo spirito di sapienza. Ho conosciuto tutte le cose nascoste e quelle manifeste, perché mi ha istruito la sapienza, artefice di tutte le cose. In lei c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, agile, penetrante, senza macchia, schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, tranquillo, che può tutto e tutto controlla, che penetra attraverso tutti gli spiriti intelligenti, puri, anche i più sottili. La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento, per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa. È effluvio della potenza di Dio, emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente; per questo nulla di contaminato penetra in essa. È riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e immagine della sua bontà. Sebbene unica, può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso i secoli, passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti. Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza. Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione, paragonata alla luce risulta più luminosa; a questa, infatti, succede la notte, ma la malvagità non prevale sulla sapienza” (Sap 7,1-30). La Sapienza è luce divina, soprannaturale, eterna, verità intelligenza, fortezza, consiglio nello Spirito Santo, data atto per atto perché possiamo vedere il bene, separarlo dal male, e attuarlo in piena obbedienza. La Sapienza è lo Spirito Santo, la Terza Persona in Dio, Dio Egli stesso, che cammina con noi e ci indica la via di Dio sulla quale camminare. Possiamo applicare alla Sapienza quanto avviene con Tobia. L’Angelo Raffaele si fa suo compagno e lo conduce per le vie del mondo. Con la Sapienza, nostro compagno, nostro Paràclito, Suggeritore, Consigliere, Avvocato si fa lo Spirito Santo e ci conduce perché rimaniamo sempre nella volontà del Signore nostro Dio.

In quei giorni, Salomone andò a Gàbaon per offrirvi sacrifici, perché ivi sorgeva l’altura più grande. Su quell’altare Salomone offrì mille olocausti. A Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte. Dio disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda». Salomone disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide, mio padre, con grande amore, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questo grande amore e gli hai dato un figlio che siede sul suo trono, come avviene oggi. Ora, Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io sono solo un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto, popolo numeroso che per quantità non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?». Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa. Dio gli disse: «Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te. Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria, come a nessun altro fra i re, per tutta la tua vita».

Una verità va messa subito in luce. La Sapienza non si chiede una volta in vita. Per noi cristiani essa non è data solo al momento di ricevere il sacramento della Cresima. Essa si riceve in ogni Sacramento celebrato secondo le dovute disposizioni, ma va sempre richiesta con preghiera perenne, azione per azione, pensiero per pensiero, decisione per decisione. Noi non preghiamo prima di decidere, perché possiamo scegliere secondo la divina volontà. Prima decidiamo e poi chiediamo al Signore che faccia andare bene le nostre cose. Così agendo non siamo noi servi del Signore, è invece il Signore nostro servo. Salomone chiese la Sapienza. Poi non la chiese più. Alla fine morì da idolatra. Pensò che il regno si consolidasse con alleanze con uomini, anziché fondarlo sull’alleanza esclusiva con il suo Signore e Dio.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che sempre preghiamo per ravvivare la Sapienza.