vangelo del giorno

Così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo

14 SETTEMBRE (Gv 3,13-17)


Finché Gesù rimarrà innalzato sulla Croce in mezzo alle nazioni, sempre il sole dell’amore del Padre splenderà per l’intera umanità. La nostra vita è dalla fede. Il Crocifisso è il vero sacramento della nostra rinascita, rigenerazione. È in Lui, con Lui e per Lui che si passa dalla morte alla vita. Chi guarda con fede Lui, il Crocifisso, compie la sua pasqua dalla schiavitù del peccato alla libertà dei figli di Dio. Passa dalla non umanità, dalla disumanità, alla vera sua umanità. In Lui si diviene veri uomini.

La speranza vera dell’uomo è nel Crocifisso, è dal Crocifisso. Il Cristo innalzato sulla croce è la fonte, la sorgente di ogni vita. È da Lui, dal suo costato aperto sulla croce, che sgorga per noi l’acqua che trasforma il nostro deserto spirituale in giardino ricco di ogni frutto di salvezza e di redenzione. Il Vangelo secondo Giovanni a più riprese annunzia questa infallibile verità. Lui è la vita. Noi siamo la morte.

Di nuovo disse loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite» (Gv 8,21-29). 

Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire. Allora la folla gli rispose: «Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come puoi dire che il Figlio dell’uomo deve essere innalzato? Chi è questo Figlio dell’uomo?». Allora Gesù disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce». Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose loro (Gv 12,23-36). 

I figli di Israele, nel deserto, venivano attaccati da serpenti velenosi contro il cui morso non vi era alcun rimedio. Dio stabilì via della vita la fede in un serpente di bronzo. Chi lo guardava con fede, sanava dal morso letale. Chi non lo guardava, moriva. 

Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 

Chi guarda il Crocifisso con fede, vive. Chi non lo guarda, rimane nella morte. Senza la fede in Lui non c’è alcuna speranza di vita. Il morso del serpente antico uccide anima, spirito, corpo. Quella società che rifiuta il Crocifisso è condannata a sicura morte.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci uno sguardo di vera fede.