vangelo del giorno

Credete che io possa fare questo?

4 DICEMBRE (Mt 9,27-31)
La fede sempre è malata quando si vogliono solo alcuni frutti della verità del nostro Dio, rimanendo l’uomo fuori della verità del suo Dio. Il nostro Dio è carità, amore. Se adoro e credo nel Dio carità devo divenire carità, amore come Lui, senza alcuna differenza. Se credo che Cristo si è immolato per togliere il peccato del mondo non posso essere suo discepolo senza il desiderio, la volontà di divenire anch’io sacrificio, olocausto di salvezza e di redenzione. Questa regola della fede insegna San Paolo ai Filippesi, quando mostra loro Cristo Crocifisso perché tutti lo scelgano come unico e solo esempio da imitare. Se non si diviene carità come Dio è carità e olocausto, annientamento come Cristo lo è, la nostra fede sarà sempre malata.

Se dunque c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi. Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.

Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio  l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre. Quindi, miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore.

È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore. Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita. Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me (Fil 2,1-18).

Agli inizi Gesù non chiede una fede così alta e perfetta. Chiede invece che noi crediamo che lui possa trasformare, cambiare, modificare, dare luce ai nostri occhi, solidità di verità alla nostra mente, fortezza di perseveranza al nostro cuore, visione celeste al nostro spirito, grazia di santificazione vera alla nostra anima. Se crediamo questo, trasformiamo la nostra fede in preghiera incessante, in grido accorato e forte affinché Cristo ci ascolti e doni trasformazione e cambiamento divino alla nostra vita.

Mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

Questi due ciechi sono simbolo, figura, immagine, segno di ogni uomo e in modo particolare dei discepoli di Gesù. Quanti camminano dietro Gesù Signore devono avere una fede così forte da credere in ogni istante che Lui può cambiare la nostra vita, la può trasformare, santificare, illuminare, ricolmare di grazia e di verità, la può rendere in tutto simile alla sua. Se manca di questa fede, sarà un discepolo anomalo, strano. Cammina dietro il Redentore che non redime, dietro il Salvatore che non salva, dietro il Crocifisso che attrae alla sua croce, dietro il Dio che non divinizza, dietro il Santo che non santifica, dietro l’Amore Eterno che non rende amore colui che lo segue. Gesù non ama questa fede, non vuole discepoli così fatti. Lui vuole persone capaci di credere che la sua grazia, la sua luce, la sua verità in ogni momento potrà dare nuova vita alla loro vita e nuova storia alla loro storia. Crede il discepolo che Gesù possa fare questo?

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci una fede vera, santa.