Da me, io non posso fare nulla
Gesù non è dalla Scrittura come gli scribi. Non è dalla santità costruita dall’uomo come i farisei. Non è dai pensieri umani camuffati di religiosità come i Sadducei. Non è dalla politica come gli Erodiani. Non è da Aronne come i sommi sacerdoti. Non è dalla teologia o dall’ascesi del tempo, perché Lui non è dal passato. Non c’è ieri in Cristo Gesù. In Lui vi è un oggi eterno e questo oggi è il seno del Padre nel quale lui dimora, abita. Quest’oggi è lo Spirito Santo nella cui comunione Lui vive. Gesù è diverso da noi. Lo separa da noi l’eternità presente nel suo cuore. Tra noi e Lui vi è questo abisso infinito che è invalicabile.
Se osserviamo la nostra vita, sempre noi ci lasciamo condizionare dal passato. Noi siamo studiosi del passato. Gesù invece è immerso nel presente del Padre. Noi leggiamo la Scrittura del passato. Gesù è calato nella Parola attuale del Padre. Non cerchiamo modelli di santità da imitare. Seguiamo questo o quell’altro santo. Gesù invece segue il Santo, il solo Santo, che è la fonte della santità. Gesù per dottrina, verità, sapienza, scienza, insegnamento non è di quaggiù, è di lassù. Noi siamo dalla verità della terra, dalla santità della terra, dalla parola della terra. Lui invece è dalla verità, dalla santità, dalla Parola di Lassù.
Gesù è il Contemplatore Eterno del Padre. Lui il Padre scruta, osserva, studia, analizza, verso di Lui è sempre rivolto. Di Lui non perde nessuna Parola, nessuna Opera, nessuna Volontà, nessun Desiderio. È il Padre il unico e solo modello cui sempre si ispira. Ciò che il Padre opera, Lui opera. Ciò che il Padre dice, Lui dice. Ciò che il Padre comanda, Lui fa. Nulla è in Cristo che non sia dal Padre. È questo il contrasto perenne con i Giudei del tempo. Essi non sono dal Padre, sono dalla Scrittura e per di più interpretata senza il cuore del Padre. Gesù è invece dalla Parola attuale del Padre, dal suo comando immediato, dalla sua volontà di questo istante.
Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato (Gv 5,19-30).
Mai vi potrà essere comunione nella verità tra uno che vive nell’oggi del Padre, nel suo cuore, nel suo seno, nella sua volontà, nei suoi desideri e quanti invece vivono dal passato, da ieri, da se stessi, dai loro pensieri, dalla loro volontà, dai loro desideri, dalla loro conoscenza errata di Dio. Gesù agendo in questo modo, insegna ad ogni suo discepolo che anche lui dovrà essere sempre da oggi e mai da ieri, sempre da Dio e mai dall’uomo, sempre dal cuore del Padre e mai dal suo cuore, sempre dalla luce dello Spirito e mai dal suo buio, sempre dalla Parola attuale e mai da quella di ieri. Il discepolo di Gesù è l’uomo sempre dal Padre. Se sarà sempre dal Padre sarà sempre da Cristo e dallo Spirito Santo. Sarà sempre dalla verità, per la verità.
Molti conflitti nascono nella Chiesa non perché uno si dice tradizionalista e l’altro progressista, perché l’uno e l’altro possono essere da se stessi, dal loro cuore, dalla loro volontà, dai loro desideri, dai loro sogni. I conflitti nascono quando uno è da Dio oggi e l’altro è da ieri e per di più è dal suo ieri deformato, “umanizzato”, privato di ogni elemento divino. Qui il conflitto è anche di martirio. Gesù è il vero martire della teologia di ieri, della Scrittura di ieri, dell’ascetica di ieri, della comprensione di ieri di Dio. Lui fu messo in croce in nome del Dio di ieri, in nome di quel Dio del quale i Giudei si erano impossessati e ne avevano fatto un vitello di pensiero, un idolo muto. La morte di Gesù è uno scontro di poteri religiosi. Qual è il Dio vero, il tuo o il mio? Quando si uccide in nome di Dio, è l’attestazione che quel Dio è falso. È un Dio dall’uomo, fatto dall’uomo, non è di certo il Dio da Dio, il Dio di oggi. Sempre quando si martirizza in nome di Dio, è il segno che il Dio che si adora è falso. Il nostro Dio è Crocifisso, non è Crocifissore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci dal vero Dio, dal Dio di Gesù.