Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva

Gesù vuole che ogni suo discepolo sia in tutto come Lui: un fiume di acqua di Spirito Santo per inondare di nuova vita il mondo intero. Per essere come Lui si deve diventare con Lui una cosa sola, come Lui e il Padre sono una cosa sola. Il Padre è il Fiume eterno dal quale è stato generato il fiume eterno che è il Verbo. Il Verbo è il Fiume eterno sempre generato da Padre, sempre rivolto verso il Padre, in una comunione di amore eterno nello Spirito Santo con il Padre. Questo Fiume eterno si fa vero uomo e dal suo costato aperto sulla croce fa sgorgare il Fiume eterno dello Spirito Santo, che deve inondare il mondo di quell’acqua viva che dona vita, ovunque essa giunge. Dove quest’acqua non giunge, vi è il deserto spirituale.

Come il Fiume eterno del Padre ha generato il Fiume eterno del Figlio, come il Fiume eterno del Verbo Incarnato dal suo costato aperto sulla croce ha fatto sgorgare lo Spirito Santo, il Fiume eterno che deve dare vita al deserto umano, così il Fiume eterno del Padre che è sempre dal Padre, he generato nello Spirito Santo ogni suo discepolo come vera sorgente, vero fiume di acqua viva con la quale dare la vita alla nostra umanità esausta. Perché questo avvenga, tra Cristo Gesù e il suo discepolo deve viversi la stessa relazione che Lui vive con il Padre. Il discepolo deve essere generato da Cristo sempre e sempre il discepolo deve essere rivolto verso Cristo con un amore di purissima obbedienza ad ogni sua Parola.

Cristo nella sua umanità era sempre dal Padre rivolto verso il Padre, in purissimo ascolto di obbedienza nella comunione dello Spirito Santo. Se il cristiano vive con Cristo questo stesso rapporto o relazione di generazione perenne e di purissimo ascolto di obbedienza a Cristo, nella più vera comunione dello Spirito Santo, anche lui si trasforma, diviene questo fiume di acqua di vita e il mondo per lui ritornerà a vivificarsi, rinverdirsi, produrre ogni frutto di vita eterna. Se invece il discepolo non si lascia generare da Cristo, smette di essere una cosa sola con Lui, non vive più di comunione nello Spirito Santo, si fa vita autonoma e sganciata dal Fiume dell’acqua della vita, all’istante diventa un deserto, incapace di manifestare vita.

Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva». Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato. All’udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui.

Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua (Gv 7,37-53).

Come si può constatare, attorno a Cristo Gesù vi è un deserto di morte: deserto di mente, cuore, desideri, pensieri, ragionamenti. Deserto anche di conoscenza della Scrittura. Chi si lascia vivificare da Gesù Signore, comincia a sentire i segni della vera vita non solo nel suo cuore, ma anche nella sua mente, nei suoi desideri, nei suoi pensieri, nelle sue decisioni. Chi invece si ostina e lotta perché Gesù venga ucciso, dimostra di essere avvolto dalla più alta aridità spirituale. Il suo cuore non è fonte di vita, ma di ogni morte. Quanti dicono a Nicodemo di studiare la Scrittura, perché dalla Galilea non sorge profeta, sono in una falsità totale. Nessuno sa il luogo in cui domani sorgerà un profeta. Il profeta è purissima scelta libera del Signore.

Solo del Messia era stato preannunciato che sarebbe nato a Betlemme. Gesù mai si è presentato al suo popolo come Messia, sempre invece come inviato del Signore, mandato dal Padre. È questo un termine che racchiude ogni altro termine: profeta, messia, sacerdote, re, suo incaricato per qualsiasi cosa. Quando Cristo viene escluso dalla vita, tutto diviene come un terreno senz’acqua. In pochi giorni la vita si essicca. Tutto viene arso dal sole cocente della falsità e della menzogna. Lo stesso cuore dell’uomo diviene di rame e la mente di ferro. Si è incapaci di qualsiasi forma di vita spirituale dentro di noi. È Cristo il solo vero Fiume che porta l’acqua della vita. Chi si separa da Cristo si separa in eterno dalla vera vita.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci in Cristo veri fiume di acqua viva.