vangelo del giorno

Darà in affitto la vigna ad altri contadini

5 OTTOBRE (Mt 21,33-43)

 
La vita di ogni uomo è la vigna che Dio ci ha affidato perché produciamo per Lui frutti di giustizia e verità, di carità e grande misericordia, di pietà e compassione, di vera pace. Vigna di Dio è anche il popolo del Signore, al quale Dio chiede il frutto della fedeltà all’alleanza stipulata presso il Monte Sinai, dopo la sua liberazione dalla schiavitù d’Egitto. Dio manda i suoi messaggeri, i profeti per chiedere i frutti a Lui dovuti per creazione e per alleanza, ma il popolo si ribella e maltratta, o bastona, o disprezza, o uccide inviati e messaggeri. Ha deciso di non dare al suo Signore nessun frutto.

Sempre il Signore manda e sempre vi si risponde con netto rifiuto. È come se Dio non avesse alcun diritto né sull’uomo né sul suo popolo. È come se tra noi e Dio non vi fosse alcuna relazione, alcun obbligo, alcun dovere. È come se l’uomo si fosse fatto da sé. Senza Dio, senza Signore. Dio e Signore di se stesso. Ma Dio vuole i frutti dai coltivatori della vigna. La vigna è sua. È sua proprietà. I frutti gli spettano per diritto. Alla fine, sperando in un risultato favorevole, pensa di mandare il suo unico figlio. Ma quei contadini hanno un pensiero satanico e diabolico. Lui è il solo erede. Uccidiamolo e la vigna sarà per sempre nostra. Lo portarono fuori della vigna e lo uccisero.

Questa è la parabola. In essa è raccontata tutta la storia della salvezza. Dio vuole frutti e per questo manda ripetutamente profeti e messaggeri. Non vi è ascolto. Il popolo è sordo, duro di orecchi, incirconciso di cuore. Tratta molto male gli inviati del Signore. Il Signore interviene in molti modi e diverse volte per riportare la giustizia, ma con scarsi risultati. L’ascolto dura poco. L’obbedienza è per qualche istante. Anche Gesù si deve scontrare contro questa realtà. Lui, il Figlio Unigenito del Padre, viene tolto fuori Gerusalemme e crocifisso sul Golgota. L’uomo vuole essere il signore, il padrone della sua vita. Non vuole alcun Dio sopra di sé. Ama gli dèi falsi, perché con essi è sempre la sua volontà che compie, anche se apparentemente sembra essere volontà non sua.

Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti. 

Oggi questa parabola è più attuale che mai. Regna ai nostri tempi un ateismo religioso che spaventa, atterrisce. Anche l’uomo religioso si è proclamato lui Dio e parola di Dio. Anche alla vera Parola di Dio, al Santo Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo, ha tolto ogni voce, ogni significato, ogni verità. È come se lo avesse “pastorizzato”, privato cioè di ogni germe di vita eterna. Anche oggi non c’è spazio per i veri profeti, i veri messaggeri. Anche oggi essi vengono messi al bando, con metodi altamente sofisticati, ma non meno efficaci di quelli di un tempo. Il risultato è sempre lo stesso: essi vanno messi al bando. Non si deve lasciare spazio perché possano parlare, agire. Vanno privati di ogni credibilità. Anche oggi si compie la profezia di Cristo Gesù ai suoi discepoli: “Verranno giorni in cui chi vi ucciderà penserà di rendere culto a Dio”. In verità è proprio così. Si mettono a silenzio i veri profeti, in nome della fede, del Vangelo, della teologia, della religione, della tradizione, di ogni altro strumento. 

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, date forza e voce ai veri profeti.